Ti sei mai chiesto come fa il nostro cervello a riconoscere i diversi sapori? Scopriamo maggiori dettagli di questa semplice domanda, la cui risposta non è così immediata.
Il cibo è vita non solo per il nostro nutrimento, ma anche per la nostra anima. Gustare i diversi sapori permette di nutrirci, avendo una dieta variegata, ma anche di far vivere al nostro palato dei momenti di pura magia.
Avvolgersi in diversi gusti ci permette di sperimentare in fatto di tavola, facendo vivere un’esperienza magica alle nostre papille gustative: ma ti sei mai chiesto come fa il nostro cervello a riconoscere i sapori?
Se provi a bendarti e a gustare alimenti diversi, potrai scoprire come riuscirai a capire subito cosa stai mangiando. Inoltre se ti dicessimo di immaginarti di mangiare un limone, sentirai un sapore aspro in bocca. Lo stesso accade se pensi di mangiarti una bella pizza: di certo senti subito l’acquolina in bocca (qui trovi un’altra verità incredibile a tema cibo). Vediamo nel dettaglio il nesso tra sapori e cervello.
Cervello, ma come fa riconoscere diversi sapori? Cosa sapere
Se provassi a mangiare qualcosa bendato e al contempo tappandoti il naso sarebbe per te più difficile riconoscere di cosa si tratta. Nel caso in cui, invece, sblocchi l’olfatto, sicuramente è più semplice capire cosa stai mangiando.
Questo è dettato dal fatto che c’è una differenza sostanziale tra gusto, sapore e odore che ci aiutano a capire come il nostro cervello percepisce i diversi alimenti. Per quanto riguarda il sapore questo consiste in un’esperienza multisensoriale mix tra olfatto e gusto. Infatti i ricettori della lingua e della cavità nasale ci consentono di percepire le differenze tra i sapori dei diversi alimenti.
Andando ad approfondire il gusto (scopri qui una scoperta incredibile su un particolare odore di un alimento) è bene ricordarsi come questo si distingua in varie tipologie tra cui dolce, che arriva dagli zuccheri, salato, dettato dal saccarosi, amaro, tra i più particolari e acido. C’è anche il gusto umami determinato dal glutammato di sodio, presente in alimenti come la carne e il pesce.
Ma come facciamo a sentire le differenze tra i diversi gusti? Il merito è delle papille gustative che svolgono il ruolo di ricettore del gusto: quando sono stimolate dal cibo che mangiamo, mandano un segnare al nostro cervello. Ma per percepire a 360 gradi quello che stiamo mangiando, è l’olfatto a ricoprire un ruolo fondamentale. Sentendo gli aromi, ovvero le molecole profumate e volatili, possiamo capire davvero i cibi presenti nella nostra bocca. Queste interagiscono sia sull’olfatto, sia sulle papille, soprattutto grazie all’olfatto retronasale che crea un collegamento tra gola e naso.