Intreccio tra storia, cultura e molto altro, le origini dietro questo famoso detto racchiudono un incanto lungo secoli!
Sono moltissime le espressioni popolari antiche che tuttora siamo soliti utilizzare, per quanto riguarda molte di esse, tuttavia, a volte ne ignoriamo totalmente la loro provenienza. Tra queste “andare in brodo di giuggiole” è una delle più antiche che affonda le sue radici all’epoca dell’impero romano, passando per le valli dell’Himalaya ed i regali banchetti della famiglia Gonzaga di Mantova. Per svelare il mistero che avvolge questo detto c’è quindi bisogno di approfondimenti che probabilmente vi lasceranno senza parole!
Un frutto quasi perso che ha scritto la storia, la giuggiola ha un valore più storico che nutrizionale, da non credere!
Come abbiamo detto, la giuggiola, che è la protagonista di questo detto, è un frutto dalle radici antiche originarie della Cina ed importato a noi addirittura nell’epoca degli antichi romani. I romani, infatti, erano affascinati non solo dalla dolcezza di questo frutto ma anche dalla sua bellezza, questo infatti era utilizzato per decorare i templi con il significato simbolico legato alla quiete.
Nel suo paese d’origine, invece, la giuggiola era utilizzata nella medicina tradizionale, considerata un rimedio naturale per calmare il nervosismo, l’ansia o l’insonnia. Ma il legame con l’aristocrazia di questo frutto non si ferma all’Antica Roma, anche i signori di Mantova, ovvero l’aristocratica famiglia Gonzaga, ne era particolarmente ghiotta, e nei fastosi banchetti di questa casata la giuggiola era tra le pietanze che mai potevano mancare sulla tavola.
Ma in tutto ciò non vi abbiamo ancora svelato come questo si colleghi all’espressione “andare in brodo di giuggiole”. L’origine di tale espressione, infatti, è legata ad una metamorfosi linguistica precisa, una metamorfosi che ha avuto luogo in Toscana dove esisteva già un vecchio detto popolare leggermente diverso. L’espressione utilizzata al tempo era “andare in brodo di succiole”, e succiole era il nome dialettale dato alle castagne. La crescente popolarità delle giuggiole di quell’epoca però ha fatto sì che il detto compiesse questa metamorfosi in quanto la dolcezza di questo frutto era tale da meritare questo posto.
Con l’utilizzo di questa espressione si vuole esprimere una gioia estrema, un inebriamento simile a quello dato proprio dalla dolcezza della giuggiola. Non tutti sanno, tuttavia, che il brodo di giuggiole esiste realmente ed è un liquore particolarmente apprezzato prodotto proprio a partire dalle giuggiole.
Ma non è questo l’unico prodotto di questo frutto, nelle remote valli dell’Himalaya, infatti, si produce un Elisir d’amore proprio con i fiori della pianta delle giuggiole con la convinzione che questo abbia il potere di far accendere la passione fra due persone.
D’ora in poi, quindi, quando utilizzerete l’espressione “andare in un brodo di giuggiole” non fatelo alla leggera, conoscendo i secoli e secoli di storia e di intrecci che si celano dietro un detto così comune quanto radicato nel tempo.