Un importante progetto sta interessando il mondo e ci fa dubitare sulle sorti del nostro futuro. Cosa dovremo aspettarci da questa città galleggiante?
Dogen City, ne hai mai sentito parlare? Trattasi nello specifico di un progetto che nonostante sia ancora agli albori sta facendo letteralmente discutere. Il motivo? A quanto pare è accusato di essere n0n solo troppo ambizioso ma che sgancia alcune perplessità su questo progetto che alcuni definiscono pericoloso.
Ma la domanda che ci si pone di frequente è: perché? Cosa si cela dietro questa iniziativa? Sono numerosi i commenti apparsi sui social atti a a dire la propria sull’argomento e trapela un’assenza di fiducia nonché perplessità sull‘utilità di vivere in una città galleggiante. E tu cosa ne pensi? Prima di esprimere un parere però, ecco nel dettaglio cos’è Dogen City.
Dogen City, la città galleggiante prevista in progetto
Il progetto giapponese ha per oggetto una città galleggiante abitata da 40.000 persone, considerata come un’Arca di Noè. Progettata dall’azienda N-Ark, ha previsto un design tale da resistere alle condizioni meteorologiche estreme. Già da queste foto possiamo appurare i tipi di strutture; l’anello abitabile che protegge la città dagli tsunami, con spazi stratificati per il cibo e le infrastrutture.
Sotto il livello del mare, c’è un centro dati che detiene il sistema operativo della città nonché di molti servizi medici. E poi non mancheranno le strutture flessibili che si muovono nella baia interna, ma questo tiene conto delle esigenze della popolazione.
Gli esperti suggeriscono inoltre che la città galleggiante sarà autosufficiente per quanto riguarda il settore energetico, alimentare e sanitario. Le 40.000 persone sono così ripartite; 10mila residenti e 30mila visitatori al giorno. Una soluzione a quanto pare da attuare dato che le città costiere saranno sommerse dall’acqua, diretta conseguenza del riscaldamento globale.
Nonostante ancora possiamo vedere parti del progetto – dalle foto sopra allegate – si spera di trasformarlo in realtà e concludere il progetto nel 2030. Le perplessità sono ancora tante ma si pensa che Dogen City possa davvero fare la differenza nel rappresentare un importante tentativa di adattarsi a due pieghe sociali de nostri tempi, quali appunto i cambiamenti climatici e l’innalzamento del livello del mare.