In cosa consiste questa estrazione sottomarina promossa dalla Norvegia? E’ certamente un passo in avanti ma a che prezzo?
La Norvegia si sta preparando per compiere un importante passo in avanti partendo dalla constatazione che vi siano 281,200 chilometri quadrati, tra il Mare di Barents e il Mare di Groenlandia, di competenza nazionale norvegese. Il governo ha stabilito lo scorso 20 giugno che tale area potrebbe diventare sede di un’importante e proficua estrazione mineraria sottomarina.
Il tutto viene ideato e progettato alla stregua della transizione energetica; sul punto il Ministro norvegese del Petrolio e dell’Energia ha affermato «Abbiamo bisogno di minerali per riuscire nella transizione verde». Ma siamo sicuri che questo segni un punto a favore della sostenibilità? Scopriamolo insieme.
Estrazione sottomarina, possibili conseguenze
L’idea dell’estrazione sottomarina trova manforte nelle ultime analisi condotte sulle acque della zona perimetrata ed è emerso come la stessa sia ricca di metalli; milioni di tonnellate di rame, tonnellate di zinco, cobalto ed altre terre rare. Insomma, una fortuna tenuta nascosta ma di cui il governo norvegese e le aziende estrattive non vogliono perdere.
La ratio di questo intervento è quindi quello di rendersi – non solo la Norvegia ma l’intera Europa – indipendenti dalla Cina per quanto concerne i minerali utili per favorire la transizione energetica. Ma tutto questo a che prezzo? Alla possibile distruzione di un habitat unico, quello appunto dei mari nordici nonché della fauna che vive nelle acque dell’Artico.
Una biodiversità astrattamente tutelata a livello internazionale che potrebbe scomparire ed essere compromessa, una grave perdita a fronte dell’indipendenza dalla Cina, viene da chiedersi il gioco vale la candela? Forse non tanto. Già che molte specie devono sopravvivere al cambiamento climatico e lo scioglimento dei ghiacciai, se aggiungiamo anche questa pratica per loro non vi è scampo.
Una perdita incredibile. In cosa consiste questa pratica di estrazione mineraria sottomarina? Letteralmente occorre raschiare il fondale oceanico e risucchiare il materiale smosso.
A tale scopo entrano in gioco delle tubature che andranno a raccogliere i preziosissimi noduli di materie rare. Tutto questo però senza pensare ad altro e di fatto distruggendo tutte le forme di vita presenti. Azioni che non rimangono privi di effetti a catena, non sapremo quali saranno le conseguenze di questa ennesima azione compiuta dall’uomo per fini egoistici.