Hai mai sentito parlare di prati stabili? Sicuramente sì, quello che ti sfugge molto probabilmente è l’importante funzione che esercitano.
La Natura è qualcosa che da sempre ci sconvolge, giorno dopo. Ieri come oggi sa sempre come stupirci, anche se forse negli ultimi tempi la Natura sa come ammaliarci, trovarla nella sua purezza è sempre piu’ difficile, i posti incontaminati oggi sono sempre qualcosa di raro. Un errore madornale – quello di manomettere le terre – che 9 casi e mezzo su 10 dipende dall’uomo e dalle sue finalità egoistiche. Diventa indispensabile pertanto fare qualcosa in tal senso.
Perché bisogna intervenire per preservare l’ambiente che ci circonda? Sicuramente agire tenendo conto non solo dei nostri bisogni ma anche delle specie che coabitano con noi l’ambiente: gli animali in primis in ogni sua forma (comprendendo chiaramente anche gli insetti). Dovremmo forse fare un passo indietro? Ecco il consiglio suggerito agli addetti al settore.
Prati stabili, alla (ri)scoperta della sua funzionalità
Una delle soluzioni per rispettare gli animali e favorire gli equilibri nel mondo che ci circonda, dobbiamo assolutamente precisare che occorre ripartire o meglio ripartire dai prati stabili. Cosa si intende con tale espressione? Terreni dove la vegetazione ha ancora la possibilità di crescere in maniera spontanea; gli appezzamenti non subiscono alcun tipo di trattamento, ossia non viene né arato, coltivato o dissodato.
Grazie all’assenza di questo intervento invasivo, la sostanza organica va ad accumularsi nel corso degli anni, ne consegue pertanto un aumento esponenziale del livello di biodiversità; non è un caso che i prati stabili presenti in montagna siano particolarmente ricchi. I benefici economici per chi detiene i prati stabili si noteranno a lungo termine ma in generale – dopo tanta pazienza – gli effetti positivi sono veramente tanti; grazie alla salubrità degli ambienti, si otterrà un latte di qualità decisamente superiore.
Per tanto tempo, soprattutto nel XXI secolo molti hanno abbandonato l’allevamento per le colture. Certo, questa destinazione non è la peggiore, può capitare infatti – cosa che purtroppo è capitata anche in diverse città italiane – che i terreni vengono direttamente cementificati. Così facendo si perde biodiversità e i nutrienti contenuti nel suolo, ci vorranno decenni prima che si p0ssano riprendere.