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“Era dentro un vecchio albero”, il ritrovamento spaventoso

Per la serie “le cose bizzarre dal mondo non terminano mai”, un video ci racconta di un ritrovamento spaventoso dentro un vecchio albero.

Tronco scavato (YouTube/Infinito) – Orizzontenergia.it

Quello del taglialegna è un lavoro faticoso e imprevedibile, ma anche emozionante, sempre a contatto con la natura. Tra i boschi, i taglialegna si muovono nel loro ambiente, tagliando alberi e raccogliendo tronchi per la produzione del legno. La storia che raccontiamo è davvero stupefacente: è accaduta a una ditta della Georgia, Stati Uniti, nel 1980.

La Georgia Kraft Co., industria del legname situata in Georgia, USA, è specializzata nella produzione di carta, soprattutto quella che sfrutta il legno del castagno americano, un albero che cresce rapidamente, dal legno resistente e malleabile. Questa specie cresce circa quattro volte più velocemente rispetto alla quercia, perciò è ampiamente sfruttata dai taglialegna della zona.

Ritrovamento spaventoso nel legno: nel vecchio tronco cavo, dei taglialegna fanno una scoperta eclatante

Tronco di albero abbattuto (YouTube/Infinito) – Orizzontenergia.it

Nel primi decenni del 1900, a causa di una malattia fungina, gran parte dei castagni americani della Georgia sono stata uccisi. Per questo motivo, le ditte di produzione del legno sanno bene quanto sia importante questa specie vegetale. Nonostante l’ampio impiego, decidono con cura dove tagliare e dove ripiantare. Nel corso dei decenni, l’America è stata ripopolata da castagni.

Il legno in questione, infatti, è estremamente affidabile, si lavora facilmente, ma è anche molto resistente. Una mattina del 1980, però, ecco che succede l’imprevedibile. Dei taglialegna abbattono un albero, scoprendo che dentro è cavo. Nonostante ciò, continuano a tagliare il tronco, per distribuirlo in pezzi più piccoli sui camion, fino a quando non si imbattono in una scoperta assurda.

Ritrovamento nel tronco (YouTube/Infinito) – Orizzontenergia.it

All’interno del tronco, ecco che spunta fuori il corpo di cane. L’animale ha un’espressione feroce, sembra ringhiare, ed è in stato di mummificazione. Come ha fatto a finire all’interno di un tronco d’albero? I taglialegna restano scioccati. Chiamano subito la polizia forestale, la quale preleva la parte di tronco con dentro il cane, e la portano al museo dedicato all’industria forestale degli USA.

Questo museo è aperto dal 1981, quindi l’anno dopo il ritrovamento. Un team di ricercatori, nei mesi successivi alla scoperta, esamina l’animale, per cercare di capire come possa essere accaduto un evento simile. Cosa hanno scoperto? Un antropologo biologico dell’Università della Florida Occidentale, Kristina Killgrove, spiega come mai il corpo del cane sia rimasto intatto, nonostante gli anni.

La corteccia del castagno, infatti, lo ha protetto dal degrado, assorbendo l’umidità e impedendo ai microbi di svolgere la loro funzione di decomposizione. Tra l’altro, il tronco ha fatto da barriera, impendendo al cane di diffondere odori, evitando quindi di attirare altri animali, che si sarebbero potuti cibare di lui, e ha indurito la pelle e la muscolatura grazie all’ambiente secco.

Secondo le analisi, si tratta di una cane vissuto negli anni tra gli anni ’50 e ’60, quindi una ventina di anni prima del ritrovamento. Ma come ha fato il cane a infilarsi nel tronco? Trattandosi di un cane da caccia, probabilmente aveva seguito una preda, come un procione, o uno scoiattolo, restando incastrato in un tronco cavo e morendo di fame. Il museo ha battezzato il povero animale con il nome di Stucky, ossia “immobilizzato”.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.

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