La UE impone nuovi obblighi per la ristrutturazione di case sempre più Green, attente all’ambiente e sostenibili.
Ci sono importanti sviluppi per quanto riguarda ristrutturazioni di edifici e sfruttamento di energie. La Comunità Europea mette a punto un piano per organizzare i lavori, soprattutto per quanto riguarda le case più vecchie e inquinanti. L’obiettivo è quello di arrivare, tra qualche anno, ad avere una qualità abitativa moderna ed efficiente, a impatto zero sull’ambiente.
Tuttavia, come avevamo raccontato in questo articolo, è praticamente impossibile rispettare tutte le norme UE in merito alle case Green, e sicuramente l’Italia non farà in tempo ad adeguarsi. Mancano i soldi, mancano le risorse, manca una sana economia, e manca il tempo. Un progetto impossibile da realizzare, almeno entro il prossimo decennio. In tutto ciò, però, scattano nuove direttive.
I nuovi obblighi imposti dalla UE: sostituzioni di caldaie, frigoriferi e condizionatori per case più green
Con case Green si definisce un progetto impegnativo, che ha l’obiettivo del raggiungimento del livello massimo di efficienza. Lo scorso 6 giugno, infatti, si è discusso il piano “direttiva case Green” in tutta l’Europa. Come accennato, si tratta di un progetto impossibile da attuare per i prossimi anni, perché prevede la ristrutturazione dell’80% del nostro patrimonio immobiliare.
Per ristrutturare un patrimonio immobiliare come quello italiano, che è uno dei più antichi, non basterebbero decenni. Non ce la faremo entro il 2030, e forse neanche entro il 2050. Tuttavia, oltre alla ristrutturazione generale dell’abitazione, sono previsti anche altri obblighi, come ad esempio la sostituzione di apparecchi elettrici, quale condizionatori, frigoriferi e caldaie.
Secondo le più recenti disposizioni della UE, oggi, dall’obbligo di ristrutturazione sarebbero risparmiati circa 4 milioni di edifici, cioè il 30% degli immobili interessati. Gli edifici da ristrutturare devono raggiungere una classe energetica E entro il 2030, D entro il 2033, e così via, arrivando alla classe A entro il 2040. Questi interventi si devono effettuare anche se si sta vendendo casa.
Il costo medio per l’adeguamento è di circa 60 mila euro, una somma che né le ditte né i cittadini vogliono e possono sborsare. Sicuramente, i piani nazionali per la ristrutturazione e l’efficientamento saranno riveduti, e l’Italia (e forse gran parte dell’Europa stessa) non rispetterà le tempistiche imposte dalla Comunità.
Gli immobili esenti dalla ristrutturazione sono le seconde case, gli edifici di culto, gli edifici storici. Inoltre, andrebbero sostituiti alcuni apparecchi che abbiamo in casa. I condizionatori più vecchi il prossimo anno dovranno essere sostituiti con altri più efficienti, e così frigoriferi e caldaie. Niente più frigoriferi e condizionatori a gas fluorurati, che sono troppo inquinanti.
Questi gas dovranno essere eliminati entro il 2050. I primi divieti scatteranno però dal prossimo gennaio 2024. E ancora, stop all’acquisto e all’installazione di caldaie a gas, da eliminare entro il 2029, anche se gli obblighi scatteranno a partire dal 2025, senza contare l’obbligo di sostituzione di cucine a gas con quelle a induzione, forse a partire dal 2030.