Trova un sacchetto di plastica in mare, quello che contiene lascia senza parole

Un sub trova un sacchetto di plastica sui fondali del mare, lo apre e scopre oggetti davvero particolari: la situazione assurda dei mari.

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L’oggetto all’interno della busta (Facebook/Underwater Exploration) – Orizzontenergia.it

Il video postato su Facebook dalla pagina Underwater Exploration, gestita da un sub che riprende le sue immersioni, mette in luce la situazione drammatica dei nostri mari. In una delle sue immersioni, infatti, il sub trova una busta di plastica sul fondale, immediatamente la apre e, all’interno, trova una serie di oggetti, ormai logorati dall’acqua.

All’interno della busta di plastica ci sono una mazzo di chiavi, forse un porta-sigaretta in metallo, o forse si tratta di un accendino, più un altro oggetto metallico che non si riesce a identificare. Un ritrovamento davvero assurdo, tutti oggetti in metallo contenuti nella busta, forse perduti, forse gettati in mare di proposito. E purtroppo, questo non è il solo ritrovamento.

Il sacchetto di plastica in mare: la situazione allarmante delle acque

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Mazzo di chiavi (Facebook/Underwater Exploration) – Orizzontenergia.it

Purtroppo, il ritrovamento non è un caso raro, anzi, a guardare bene la situazione dei nostri mari, c’è da mettersi le mani tra i capelli. L’inquinamento marino è uno dei mali più grossi che stiamo facendo al pianeta, e sono il risultato di una cultura basata sullo spreco, nonché sulla produzione di un materiale, la plastica, appunto, altamente inquinante.

Secondo le stime, il peso della plastica negli oceani supererà nel 2050 quello dei pesci. Nonostante i piani di eliminazione della produzione della plastica monouso e delle strategie per contenere le microplastiche, è praticamente impossibile arrestare questo tipo di inquinamento. Le microplastiche disperse in acqua sono miliardi e non si possono contenere.

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Inquinamento dei mari (Canva) – Orizzontenergia.it

Nonostante la proposte prese in esame dalla UE negli ultimi anni, si riesce a fare ben poco. Ci sono oltre 150 milioni di tonnellate di plastica negli oceani, ogni anno, in mare, finiscono dai 5 ai 12 milioni di tonnellate di plastica. Le conseguenze di tale fenomeno sono disastrose, non solo per la salute dell’uomo, esposto a sostanze chimiche attraverso la catena alimentare.

Ovviamente, il danno maggiore è ai danni di animali marini, i quali ingeriscono la plastica, o ne restano impigliati, o vedono il loro habitat distrutto. E i danni si ripercuotono anche sull’economia, con costi stimati tra i 260 milioni e i 700 milioni a discapito dei settori del settore ittico e turistico. Infine, la plastica incide anche sul clima, contribuendo alla diffusione di emissioni di CO2.

Il 27% delle plastiche proviene da materiali da pesca, mentre il 49% si tratta di plastiche monouso. Quali sono gli oggetti più diffusi in spiaggia e nei mari? Bottiglie e tappi, mozziconi di sigarette, cotton fioc, pacchetti di patatine o carte di caramelle, assorbenti, bustine di plastica, posate e cannucce, palloncini e contenitori per cibo.

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