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Un motore alimentato ad ammoniaca, cosa potrebbe cambiare

Nasce il primo motore alimentato ad ammoniaca, potrebbe cambiare il futuro della mobilità: in cosa consiste?

Auto in officina con cofano aperto (Canva) – Orizzontenergia.it

La società GAC Motor, produttore automobilistico cinese fondato negli anni ’50, prima come produttore di ricambi meccanici, poi, negli anni ’80, specializzatosi in auto, ha annunciato una rivoluzione. Dopo anni di sperimentazione, nasce il primo motore alimentato ad ammoniaca, progettato per le automobili. Il prototipo presentato dall’azienda cinese riesce a produrre 163 cavalli di potenza.

Ma non si tratta solo di un motore potente, a colpire è anche la sua pulizia, dato che riduce del 90% le emissioni di CO2 rispetto ai motori tradizionali benzina e diesel. Secondo quanto dichiarato dall’ufficio stampa della società cinese, gli ingegneri sono riusciti a risolvere numerosi problemi legati alla combustione interna. Quale sarà il futuro della motorizzazione?

L’invenzione della GAC Motor, il primo motore alimentato ad ammoniaca

Motore nuovo automobile (Canva) – Orizzontenergia.it

Per un funzionamento stabile del motore, però, si necessita ancora di un secondo carburante, oltre alla combinazione di ammoniaca ed aria. Quindi, diesel o idrogeno restano, tuttavia, la doppia iniezione riduce le emissioni di anidride carbonica, di ossido di carbonio, di composti di zolfo e di tanti altri inquinanti che si hanno normalmente con i motori termici tradizionali.

GAC Motor, dunque, è riuscita a bypassare questo ostacolo grazie a una nuova tecnologia di accensione. L’ammoniaca è uno dei vettori di idrogeno più affidabili, si liquefa a -36 gradi. Tuttavia, bisogna ricordare che l’ammoniaca comune è fortemente tossica e comporta, se inalata, una serie di gravissimi danni alla salute. Inoltre, questa si ricava da fonti energetiche naturali, rilasciando nell’aria gas serra.

Auto in ricarica (Canva) – Orizzontenergia.it

L’azienda cinese sta puntando invece sull’ammoniaca verde, ricavata da fonti rinnovabili e non inquinanti. Il motore alimentato ad ammoniaca fa poco rumore, non espelle cattivi odori e inquina poco. Si tratta di un motore pulito, che rilascia solo un po’ di ossido di azoto, un problema risolto con l’installazione nella vettura di apposite marmitte.

Non è pulito quanto il motore a idrogeno, che emette vapore acqueo, il quale però presenta un problema. Il motore a idrogeno presenta problemi di stoccaggio, perché l’idrogeno, essendo un gas, presenta molecole molto distanti dalle altre, per cui, per racchiuderlo in un contenitore, quindi nella bombola dell’auto, si deve comprimere forzatamente.

Altrimenti, si può liquefare, a una temperatura impossibile, a -240 gradi. Per quanto riguarda l’ammoniaca, invece, il conto energetico torna e risolve i problemi che ha il motore a idrogeno. L’ammoniaca non presenta problemi di stoccaggio, poiché diventa liquida come il GPL. Insomma, questo nuovo motore è ancora in via di sperimentazione, ma promette bene. Già adattato su vetture destinate all’agricoltura e alla raccolta della spazzatura, ora il via alle utilitarie.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.