Pannelli fotovoltaici sui laghi: un progetto innovativo proposto nel nostro Paese bloccato dalla politica. Vediamo tutti i dettagli della vicenda
I pannelli fotovoltaici sono la nuova frontiera delle energie rinnovabili. Questi dispositivi che vediamo sempre più spesso sui tetti delle case, ma non solo, dai balconi, ai prati arrivano anche in acqua. Quelli più moderni, infatti, mostrano tante diverse novità: da quelli ibridi a quelli realizzati con le alghe, per una nuova frontiera sempre più green.
Ma c’è di più. In Sardegna è stata avanzata la proposta di installarli nei laghi per creare dei parchi fotovoltaici galleggianti e di grandi dimensioni sulle superfici di acqua dolce per produrre una sempre maggiore quantità di energia green. La Regione però non ci sta e ferma il progetto. Vediamo quali sono le motivazioni del no.
Pannelli fotovoltaici sui laghi: la Regione dice no
Installare dei pannelli fotovoltaici sui laghi, questa l’idea avanzata in Sardegna che è stata fortemente respinta dalla Giunta regionale. Con una delibera del 22 giugno scorso ha messo nero su bianco le sue motivazioni imponendo lo stop alle domande già depositate all’assessorato agli Enti locali e all’Enas da parte di alcune aziende che avevano proposto la costruzione di un vero e proprio parco fotovoltaico su alcuni bacini artificiali del territorio. Un progetto non del tutto nuovo per l’Italia che ha gia sperimentato questa strada, con ottimi risultati e benefici.
La Giunta parla di un massacro del paesaggio e specifica che non è consentito il rilascio di alcuna concessione per il momento: “prima è necessario capire – spiega l’assessore ai Lavori pubblici Pierluigi Saiu – quali siano i vantaggi per i sardi”. La Regione parla di un “assalto” all’interno di un ambito che non è stato ancora regolamentato.
Il provvedimento sottoscritto dalla Regione specifica anche le competenze in materia. Da un lato le autorizzazioni sugli impianti arrivano da parte dello stato, dall’altro i laghi sui quali si vuole agire appartengono al demanio regionale. Ecco allora che dalla Giunta si fa una specificazione, lasciando la porta semi-aperta al progetto. Se l’acqua dei laghi deve essere utilizzata per la produzione di energia elettrica questa dovrà essere destinata all’Enas che attualmente sta lavorando per potenziale la quantità di energia verde prodotta per raggiungere nel breve periodo l’autosufficienza.