Una tartaruga gigante è stata posizionata direttamente in spiaggia. Il motivo è chiaramente green, andiamo a scoprirne di piu’.
Quella che vediamo sopra è una delle locandine che aleggiano su Instagram e che precisamente compaiono sotto l’hashtag #unplasticindia. La situazione nel Paese infatti è particolarmente precaria, ecco perché si rende necessario un intervento come questo, volto a sensibilizzare la popolazione ed invitar loro ad assumere uno stile di vita diverso, sicuramente piu’ green.
Riduzione di plastica e riciclo della stessa sono i punti cardine delle pagine IG sul tema, uno specchio della società indiana che – si badi bene – riguarda anche noi. Il problema della plastica è purtroppo mondiale e scorgere tra le iniziative promosse da altri parti del mondo è un modo per uniformarci, spronare a fare del bene.
Tra le iniziative che spiccano e che ci colpiscono particolarmente è questa divulgata da greenMe su Instagram che ha postato la suddetta foto che ritrae una tartaruga gigante, basta vedere il confronto con i passanti per renderci conto di quanto sia grande Realizzata interamente in plastica. Prima che voi facciate dei commenti sullo spreco dell’opera, in realtà si cela dietro un motivo nobile.
9 metri di lunghezza, 7 di larghezza e 6 di altezza questa gigante tartaruga è stata posizionata sulla spiaggia di Edward Elliot, precisamente nel distretto di Besant Nagar a Chennai, in India. Per realizzarla, sono stati necessari 600 kg di plastica e 700 kg di rottami di ferro. L’obiettivo della sua realizzazione è preciso: invitare i passanti a non usare piu’ la plastica monouso.
Iniziativa è promossa per l’appunto dalla già citata Unplasticindia; un movimento teso al riciclo e riduzione di uso della plastica. Quella della produzione di rifiuti in plastica ha raggiunto in India livelli epocali; si stima infatti che il quantum sia raddoppiato negli ultimi anni. La tartaruga è diventata un’attrattiva, di notte si illumina di vari colori – abbiamo visto la sua versione verde e blu – ed è possibile pure accedervi.
Il movimento si sta molto attivando anche con campagne pubblicitarie – locandine – ritenute da alcuni discutibili ma molto efficaci. Un modo crudo ma reale circa quello che sta accadendo; l’uomo si sta rendendo colpevole della morte di molti animali. Si stima infatti che i 30 milioni di tonnellate di plastica scaricati negli oceani, provocano la morte a 100.000 specie, marine e non solo.