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La scoperta che toglie ogni dubbio, i resti sono dell’uomo di Altamura

Gli uomini del passato che in qualche modo tornano alla luce dopo millenni: l’uomo di Altamura e la sua storia 

Teschio – uomo – Facebook – OrizzontEnergia.it

Quotidianamente avvengono scoperte che, per quanto oramai facciano parte delle nostre abitudini, ci lasciano ancora senza fiato. Le civiltà che hanno vissuto prima di noi, quello che è stato il mondo prima di oggi, ci affascina sicuramente. La curiosità, la voglia di sapere, di scoprire, come questi uomini vivevano prima di noi, cosa facevano e soprattutto com’erano. Parlavano? Si innamoravano? Provavano emozioni come noi? Sicuramente ci sono cose che non possiamo sapere, mentre per altre, fortunatamente, gli studiosi della materia si sono dati ben da fare, negli anni, per poter rispondere a tutte le nostre curiose domande. Sicuramente provavano emozioni e sentimenti, essendo questa una caratteristica fondamentale che caratterizza l’essere umano, d’altra parte però, ovviamente possiamo dire che non vivevano questi ultimi con la stessa consapevolezza che abbiamo noi oggi.

Per dirla breve, sicuramente si innamoravano o provavano piacere, ma non sapevano che quello era amore, per dirlo con un tocco di romanticismo, che non guasta mai. Come dicevamo, nel susseguirsi degli anni, anche grazie all’avvento delle nuove tecnologie, sempre più efficaci e precise, sono venute alla luce grandi scoperte per quel che riguarda la vita “passata”. Al di là di quella che può essere mera curiosità, occorre sottolineare che è importante sapere come ci siamo evoluti, in che modo vivevano le civiltà che hanno abitato questa terra prima di noi. L’evoluzione della specie è un argomento ancora molto complesso a cui è difficile dare risposte certe, eppure questo mondo passato, così affascinante, misterioso ed incerto, non smette mai di incantarci.

L’uomo di Altamura: da Neanderthal ai giorni nostri

Paleolitico – uomo di Altamura – cultura.gov.it – OrizzontEnergia.it

In questo articolo, nello specifico, ci occuperemo di una delle scoperte più significative di questo ambito, che ci riguarda molto da vicino. Di che cosa stiamo parlando? Dell’Uomo di Altamura. Ne avete mai sentito parlare? Sicuramente si. Ma scopriamo subito di più su questa straordinaria scoperta. L’uomo di Altamura, rappresenta, una delle scoperte più importanti e significative non solo per il nostro Paese. Quel che è rimasto di quel tempo così lontano è venuto alla luce nel 1993 e sebbene siano ormai trascorsi vent’anni, questa scoperta rappresenta ancora un qualcosa di unico nel suo genere. Ma andiamo a conoscere subito i dettagli del famosissimo “uomo di Altamura”. Si tratta, ovviamente, di resti abilmente recuperati da studiosi specializzati.

Quel che emerso da questa scoperta sono, dunque, i resti di uno scheletro umano, intero, risalente al periodo del Paleolitico ed appartenenti, senza alcun dubbio, ad un esemplare di “Homo Neanderthalensis”, comunemente conosciuto come l’uomo di Neanderthal. L’aspetto unico e straordinario di questa scoperta sta nel fatto che, appunto, lo scheletro è stato rinvenuto integro ed in ottimo stato, conservato cioè perfettamente. Ciò che sappiamo sull’uomo di Altamura è che con molte probabilità si tratta di un esemplare maschile, un uomo, alto circa 1 metro e 65 centimetri, la cui morte è stata provocata da una caduta presumibilmente durante una battuta di caccia.

Quanto abbiamo ereditato dagli uomini che ci hanno preceduto sulla Terra?

Utensili – paleolitico – fulltravel.it – OrizzontEnergia.it

A differenza nostra, gli uomini di quell’epoca dovevano provvedere da soli a procurarsi il cibo, ricorrendo al loro ingegno non solo per le pratiche strettamente legate alla caccia o alla pesca, ma anche per ciò che riguarda la realizzazione di oggetti idonei a queste pratiche. Ho seri dubbi sulle nostre capacità, in questo ambito, nell’era moderna. Noi che siamo la generazione abituata al “tutto e subito” e ad ordinare tutto quello che vogliamo comodamente dal divano di casa con un semplice click. A parte questa breve parentesi che rappresenta un punto di vista assolutamente personale e soggettivo, continuiamo la nostra “scoperta” sull’uomo di Altamura. Come abbiamo detto, il corpo è stato rinvenuto da un gruppo di speleologi nel 1993 proprio nei pressi di Altamura, all’interno della Grotta di Lamalunga, a circa 3 chilometri dal famoso paese della nostra Puglia.

I resti presentano immediatamente segni evidenti di fratture, per questo motivo si è pensato immediatamente ad una caduta, che poi avrebbe impedito all’uomo di poter uscire dalla grotta per “salvarsi”. Solo nel 2017, quasi 15 anni dopo, l’uomo di Altamura è stato finalmente esposto al pubblico nel Museo nazionale di Altamura, dopo essere stato, per anni, sottoposto ad una ricostruzione, eseguita in modo magistrale e perfetto. Il processo di ricostruzione è iniziato eseguendo una riproduzione digitale del cranio con dati morfologici raccolti mediante l’utilizzo dello scanner laser e della fotogrammetria, per poi giungere ad un modello in scala dall’ impressionante impatto. L’ opera è dei fratelli Kennis, già noti per aver ridato vita a Öetzi, l’uomo del Similaun, conservato nel Museo Archeologico di Bolzano.

La “Rete Museale Uomo di Altamura”: una full immersion nella vita passata

Uomo – ricostruzione – retemusealealtamura.it – OrizzontEnergia.it

La straordinaria storia dell’uomo di Altamura, affascinante ed una nel suo genere, è raccontata nei quattro siti che compongono la “Rete Museale Uomo di Altamura” dove, appunto, è possibile osservare da vicino le caratteristiche fisiche di questa creatura, ma anche quelle che erano le sue abitudini quotidiane. Un’immersione completa e suggestiva in un’epoca che sembra così lontana da noi, ma che infondo poi non lo è. Osservando passo passo tutte le scoperte fatte, i dati riportati, possiamo renderci conto che esistono ancora delle abitudini, fortemente intrinseche nell’essere umano moderno, che abbiamo ereditato da questi uomini e di cui siamo probabilmente inconsapevoli.

E’ importante sottolineare che la visita comprende, oltretutto, esposizioni, reperti, apparati didattici e attività laboratoriali consentono di vivere un’esperienza indimenticabile, riportati indietro di millenni nel cuore della murgia pugliese, dove anche il paesaggio e la location sono assolutamente unici e suggestivi. Per quel che ne sappiamo è un esperienza assolutamente da vivere, adatta sia agli adulti che ai bambini. Il periodo delle ferie estive che si sta avvicinando ci sembra un’ottima occasione per poter rivivere, anche solo per poco, momenti di vita passata di cui, probabilmente non abbiamo alcuna idea. Magari potrebbe rappresentare una buona occasione per aprire un po’ di più la nostra mente e provare a vivere la nostra vita diversamente, prendendo spunto proprio da chi ci ha preceduto. E perché no?!

Carla Carro

Scrivo da quando avevo 5 anni... e non ho più smesso. Laurea triennale presso l'Università degli Studi Guglielmo Marconi di Roma in Scienze e tecniche psicologiche, laureanda in Psicologia clinica presso lo stesso ateneo. Appassionata di giornalismo di inchiesta, musica e curiosità, scrivere è una vera e propria necessità.