L’agricoltura sostenibile è il futuro, ma molto deve essere ancora fatto. La Corte dei Conti Ue ha constatato come le risorse Pac non siano ancora sufficienti per portare a un netto miglioramento nella gestione virtuosa del suolo e del letame.
L’agricoltura e la sostenibilità danno vita a un connubio che dovrebbe fare da bussola all’intero comparto. E in questo momento storico come non mai. Con i cambiamenti climatici imperanti, infatti, il settore è in forte difficoltà, minato in particolare dalle condizioni atmosferiche instabili. Dopo mesi di siccità si è passati a eventi climatici estremi che hanno inciso negativamente sulle coltivazioni. Pensiamo come per esempio la frutta sia in forte crisi per tutto questo. Solo per citarne una tipologia, a scontare le conseguenze di questo quadro sono le albicocche. Molte nei campi sono state buttate in quanto rovinate dalle piogge eccessive delle scorse settimane. E così i prezzi sono schizzati visto che l’offerta è diventata molto più esigua.
Per invertire la rotta i governi corrono ai ripari con misure ad hoc, ma molto deve essere ancora fatto. Infatti, a livello Ue è emerso come le pratiche di gestione di letame e suolo non siano effettuate correttamente nel 60/70% dei casi. Questo approccio errato non fa altro che impattare sulla biodiversità e sulle risorse idriche. Si tratta di una criticità di recente rilevata dalla Corte dei Conti Ue.
È stato constatato come sia necessario muoversi in direzione del miglioramento della gestione del suolo in ottica di sostenibilità. (Qui ti abbiamo parlato invece del settore agricolo e degli aggiornamenti in merito agli incentivi a disposizione in questo periodo).
In merito alla Pac, la politica agraria comune dell’Ue che sostiene gli agricoltori e porta miglioramenti nel settore, è intervenuta la Corte dei conti dell’Europa.
In una relazione riguardante il periodo compreso tra il 2014 e il 2020 è stata analizzata la situazione in Germania, Francia, Spagna, Paesi Bassi e Irlanda. Inoltre è stato posto un focus anche sul futuro, in particolare negli anni compresi tra il 2023 e il 2027.
Quello che è emerso è come la Pac abbia sì fornito degli strumenti per spingere gli agricoltori a gestire meglio il suolo e il letame (si è riusciti a stabilire un limite per l’uso dell’azoto nei concimi), ma per via della regolamentazione poco mirata a livello nazionale non si è riusciti a usare i mezzi forniti in modo così efficace. Se ne deduce come si possa fare ancora molto per migliorare, nell’obiettivo di assicurare la corretta salute al suolo (scopri una novità a tema agricoltura sostenibile).
Un problema riscontrato dalla Corte è che le aree con maggiori problemi del suolo non hanno avuto fondi a sufficienza per poter attuare quanto previsto dal Pac.
A livello di Stati dell’Ue è venuto fuori come sia stato finanziato un numero esiguo di misure per la gestione del suolo. Inoltre le valutazioni fornite dai diversi paesi non hanno dato molte informazioni su quanto siano riusciti a contribuire effettivamente a un approccio sostenibile nella gestione del suolo.