È allerta alga tossica in Liguria: con il grande caldo è partito il periodo della fioritura e la situazione è da bollino rosso. Cosa fare
In estate la parola d’ordine è mare, sole, tintarella e molto divertimento. A volte, però, si verificano delle condizioni che non permettono ai turisti di godere appieno delle bellezze del posto. Non mancano, infatti, momenti e tratti della bella costa italiana nei quali scatta l’allerta per diversi motivi. In questi giorni è il caso della Liguria che è tornata a fare i conti con l’alga tossica, l’Ostreopsis ovata.
A dirlo sono le rilevazioni dell’Arpal che costantemente monitorano il mare e la costa e che segnalano che negli ultimi giorni la presenza dell’alga è molto abbondante tanto da far scattare il bollino rosso. Si tratta del periodo della fioritura, dovuta al grande caldo che accentua la sua presenza nelle acqua del mare. Vediamo nel dettaglio allora cosa succede in queste zone e come comportarsi.
Alga tossica in Liguria: la situazione
È Genova, ma non solo, ad essere interessata dalla presenza in mare dell’alga tossica. Secondo i rilevamenti Arpal ci sono anche altri tratti di mare che vanno attenzionati, soprattutto nel levante: da Bogliasco a Pieve Ligure, da Sori a Recco fino a Camogli, continuando per Chiavari, Lavagna e Sestri Levante. Il comune di Genova ha comunicato che al momento si è in fase di allerta.
Arpal nel corso dell’estate, tra giugno a settembre, esegue dei monitoraggi continui di questo tratto di costa che è soggetta alla comparsa e all’intensificazione della fioritura della tossina. Essa trova le condizioni favorevoli per il suo sviluppo nei punti dove l’acqua è poco profonda con fondo roccioso-ciottoloso, dove è presente un basso ricambio idrico e dove ci sono delle macroalghe.
L’azione della tossina può avere dei piccoli effetti sull’uomo esito del contatto o dell’inalazione dell’aerosol marito. I sintomi? Simili a quelli dell’influenza con manifestazioni che si presentano tra le 2 e le 6 ore successive al contatto o all’esposizione. Durano, di norma, molto poco, dalle 24 alle 48 ore, in generale senza creare complicazioni e richiedere nessun tipo di trattamento farmacologico. Non c’è nessun divieto di balneazione per il momento ma la comunicazione data dalle autorità è chiara: la fase è delicata e per chi fa il bagno potrebbero verificarsi dei piccoli fastidi.