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Un orto subacqueo, il primo al Mondo si trova in Italia ed è bellissimo

In Italia, più precisamente a Noli (Liguria), si trova il primo orto subacqueo al mondo: il Nemo’s Garden. Si tratta di un prestigioso progetto di idroponica subacquea che permette di coltivare anche “in fondo al mar”. Scopriamo insieme tutti i dettagli di questa meraviglia italiana.

Immersioni sottomarine – screen video YouTube – OrizzontEnergia.it

Nell’estate del 2012, Sergio Gamberini, fondatore dell’azienda di attrezzature subacquee Ocean Reef Group, si stava godendo una vacanza al mare sulla Riviera italiana. Tra un’immersione e l’altra, gli piaceva passeggiare in riva al mare insieme ai suoi amici. Un giorno, tra un discorso e l’altro, la conversazione ha virato verso la sua altra passione: il giardinaggio.

Sarebbe possibile, si chiese, creare le condizioni di crescita perfette per il basilico, l’erba locale più popolare e un ingrediente essenziale per il pesto? Come la maggior parte delle erbe, il basilico preferisce luoghi protetti e soleggiati con terreni ben drenati e una temperatura costante e stabile.

Orto subacqueo, tutto quello che c’è da sapere

panorama orto subacqueo – screen video YouTube – OrizzontEnergia.it

Osservando con attenzione il mare, Gamberini fu colpito da un’idea insolita: perché non provare a coltivare il basilico sott’acqua? Per quanto bizzarra potesse sembrare, l’idea aveva perfettamente senso per un appassionato di immersioni e un imprenditore attento all’innovazione.

Tutto ciò avrebbe infatti permesso al signor Gamberini di combinare due delle sue passioni: le immersioni subacquee e il giardinaggio. Dopo un paio di telefonate e l’aiuto del suo team di Ocean Reef Group, ha iniziato a sperimentare, mettendo biosfere trasparenti 6 metri sotto la superficie del mare e riempiendole di aria. Ed è così che è nato il progetto del Nemo’s Garden.

Nel corso del tempo, dopo essersi reso conto che questa idea funzionava, il progetto di Gamberini si è trasformato in qualcosa di più ambizioso. L’obiettivo principale è quello di creare un sistema alternativo di agricoltura, specialmente dedicato a quelle aree dove le condizioni ambientali, economiche o morfologiche rendono la crescita delle piante estremamente difficile.

Nel mondo sviluppato, l’agricoltura industriale basata sulla monocoltura su larga scala è diventata il sistema dominante dell’agricoltura moderna, anche se c’è un crescente sostegno all’agricoltura sostenibile. L’agronomia moderna, l’allevamento delle piante, i prodotti agrochimici come i pesticidi, i fertilizzanti e i miglioramenti tecnologici hanno aumentato notevolmente i rendimenti delle coltivazioni.

Allo stesso tempo, però, hanno causato danni ecologici diffusi ed effetti negativi sulla salute umana.

L’industria e le aree urbane stanno esercitando una pressione crescente sulle risorse idriche, il che significa che la scarsità d’acqua sta aumentando e che l’agricoltura sta affrontando una dura sfida, ovvero produrre più cibo per la crescente popolazione mondiale con risorse idriche ridotte.

Maria Longo

Nata a Catania nel 1987. Conseguita la Laurea Magistrale in Giurisprudenza con una tesi dal titolo “Matrimonio omosessuale: un’analisi comparatistica”, intraprende il percorso forense tra divorzi, procedimenti in Corte D’Appello e Commissione Tributaria. Parallelamente muove i primi passi in ambito giornalistico collaborando con alcune testate locali e scrivendo articoli di diritto con analisi approfondita sulle pronunce più autorevoli della Corte di Cassazione. Appassionata di fotografia, non rinuncia mai alla sua reflex che viaggia con lei, alla ricerca di dettagli da immortalare. Lingue parlate inglese, francese e spagnolo.

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