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Un pianeta extrasolare, è lo specchio più grande dell’Universo

Una scoperta sconvolgente che è appena venuta alla luce, questo pianeta ha colpito gli scienziati per la sua peculiarità

universo galassia (Foto Pixabay )- OrizzontEnergia.it

Quando si parla di universo sconosciuto di certo non si esagera con le parole, per quel che riguarda questo mondo infinito siamo, infatti, solo all’inizio della conoscenza. Alcune scoperte sono in grado di stupirci in maniera assoluta per la loro incredibile bellezza che dimostra l’ingegno della natura, ed una di queste è quella che riguarda lo specchio più grande presente nell’universo.

A rendere così particolare questo pianeta extrasolare denominato LTT9779b è proprio la sua atmosfera, dalla composizione talmente unica da essere in grado di riflettere la luce stellare in maniera intensa tanto quanto uno specchio. Questo pianeta si trova a 262 anni luce dalla Terra e circonda una stella che non è, ovviamente, il nostro sole.

LTT9779b e il mistero della sua atmosfera, è questo lo specchio più grande dell’universo?

spazio stelle pianeti (Foto Pixabay )- OrizzontEnergia.it

Le meraviglie del mondo che ci circonda sono certamente infinite, e la dimostrazione è arrivata dall’ultima scoperta scientifica che riguarda il pianeta LTT9779b. Questo pianeta è, infatti, circondato da un’atmosfera composta per lo più da metalli leggeri e silicati, molto simili a quelli che compongono il vetro, oltre che titanio allo stato gassoso.

Questi elementi formano un velo di nubi che riflettono addirittura l’80% della luce stellare che riceve, generando un effetto specchio unico nel suo genere. Le immagini di questo corpo celeste gigantesco che riflette la luce in maniera così straordinaria hanno un potere unico nell’incantare e stuzzicare la nostra curiosità, facendoci capire come i misteri dell’universo possano essere davvero infiniti.

Le peculiarità di LTT9779b non sono comunque finite qui, questo pianeta è, infatti, ben più grande della Terra di circa 30 volte, ed è costituito principalmente di gas. Nonostante la sua atmosfera sia in grado di respingere la maggior parte delle radiazioni solari, la sua temperatura interna è comunque altissima e raggiunge i 2000 gradi. Questa alta temperatura è dovuta alla vicinanza con la stella intorno al quale il pianeta orbita, una distanza di soli 22 milioni di chilometri, bassissima se rapportata ai 150 milioni di chilometri che separano invece la Terra dal sole. Questa ua vicinanza alla stella rende quindi un anno su LTT9779b lungo solamente 19 ore terrestri!

Una scoperta straordinaria che è risultato di anni di lavoro di un team internazionale di astronomi provenienti da Europa, Stati Uniti e Cile, un team che ha utilizzato i dati dell’osservatorio spaziale europeo Cheops per condurre le loro ricerche. Il pianeta era stato inizialmente individuato nel 2020 dalla NASA, e la sua esistenza è poi è stata confermata dai potenti telescopi europei, destando da subito grande attenzione.

La rilevanza di questa scoperta è fondamentale, basti pensare che il primo pianeta extrasolare, 51 Pegasi b, è stato scoperto solo nel 1995 grazie all’osservatorio di Ginevra. In meno di 30 anni siamo arrivati alla scoperta di ben 5463 esopianeti in 4205 sistemi solari diversi, ma nonostante la vastità di esopianeti scoperti, nessuno di questi sembra essere davvero in grado di ospitare la vita, a dimostrazione dell’unicita del nostro pianeta.

Astronauta (Foto Pixabay )- OrizzontEnergia.it

Ad ogni modo, la scoperta di sistemi come LTT9779b, resta un esempio emblematico della grandezza e della complessità dell’universo che ci circonda, un universo in cui ogni scoperta potrebbe aprire ad una nuova finestra verso la comprensione del cosmo e avvicinarci sempre di più nello svelare i segreti dello spazio che ci circonda.

Questo lavoro di esplorazione e scoperta non è quindi un solo impegno scientifico, ma un viaggio entusiasmante in grado di portarci sempre più vicino alla risposta ad una delle domande più profonde dell’umanità, ovvero se siamo davvero soli nell’universo. Nell’infinità di Soli e pianeti disponibili, le probabilità di essere unici sono decisamente poche, tuttavia, arrivare a conoscere pianeti in grado di ospitare la vita può essere un traguardo forse impossibile, ma sicuramente in grado di farci sognare.

Mariano Orlacchio

Mariano Orlacchio nasce a Anzio nel 1990 conseguendo il diploma di maturità scientifica ad indirizzo scientifico tecnologico. Sin da piccolo si appassiona allo sport e alla scrittura. Con gli anni la sua estrema curiosità l’ha portato ad informarsi sempre di più nell’ambito sportivo e nel giornalismo conseguendo il tesserino professionale da pubblicista.

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