Idea brillante e lampadina accesa: perché questa assonanza? Vi spieghiamo com’è nata l’idea e chi sono stati i precursori
I simboli e le rappresentazioni spesso riescono a rendere chiari dei concetti più delle parole. Ne sono prova anche le emoticon che con la raffigurazione di una faccina sono in grado di descrivere stati ed emozioni in modo facile ed intuitivo, comprensibile a tutti. E con queste una serie di altri simboli sono ormai diventati convenzionali.
La spunta verde rappresenta l’essere d’accordo o l’esito favorevole, come anche il triangolo rosso indica il segno di pericolo. Tra questi c’è anche la lampadina accesa con la scossa di energia che nel gergo della simbologia rappresenta l’idea brillante. Ma vi siete mai chiesti come mai questa scelta?
Idea brillante e lampadina accesa: perché questa scelta?
La lampadina accesa rappresenta nel linguaggio colloquiale ma ormai consolidato il simbolo di un’idea brillante, di una intuizione arrivata nel momento giusto, di quella che viene definita colloquialmente una genialata. Ma perché questa associazione? In molti credono che l’assonanza sia legata al fatto che l’intuizione fa pensare ad un abbaglio di luce che arriva improvviso e ci fa vedere le cose in maniera diversa.
Nulla di tutto queto. Le basi di questa associazione sono nate davanti alle prime foto di Edison con la lampadina in mano, a far pensare che proprio l’invenzione da lui progettata potesse essere il simbolo di un’idea geniale. Un’immagine che è stata riproposta nel fumetto del gatto Felix e con il personaggio di Edi, aiutante dell’inventore di Paperopoli che ha proprio la forma di una lampadina.
Ecco che in poco tempo dalla sua invenzione, la lampadina è diventata in modo quasi diretto il simbolo delle idee geniali e del tutto visionarie. Ma come arrivano queste? Secondo gli studi quando ci sono determinate condizioni ovvero quando il pensiero è più libero e non ha costrizioni e sollecitudini fisse. In parole povere? Proprio quando si smette di pensare ad una cosa, di concentrarsi su di essa per creare o modificare, arrivano le migliori idee.
È lo stesso processo che si ritrova nel cosiddetto “effetto Eureka”, ovvero quello della scoperta di una relazione che nonostante fosse stata sotto gli occhi per tanto tempo non era stata riconosciuta dal cervello che, invece, rilassandosi e distogliendo l’attenzione dal problema, riesce a vedere più nitide le cose.
