Il “trucco” per far produrre più latte, vitelli impagliati e messi vicino alle madri

Una macabra scoperta fatta da alcune associazioni, la testimonianza di alcuni allevatori è raccapricciante

Il "trucco" per far produrre più latte,
Mungere vacca (Foto pexels)-Orizzontenergia

L’industria casearia è uno dei settori tra i più remunerativi al mondo, Il latte è in grado di nutrire milioni di persone e soprattutto in India è tra gli alimenti più consumati. Questa bevanda bianca, benevola e simbolo quasi di purezza nasconde, tuttavia, dei segreti davvero oscuri riguardo il metodo con cui viene generata. Uno di questi segreti è stato recentemente rilevato dal team investigativo di Animal Equality, un organizzazione da anni impegnata nella tutela dei diritti degli animali. Quel che è venuto alla luce ha lasciato milioni e milioni di persone senza parole, soprattutto per l’acer scoperto quanto possa arrivare a spingersi in basso la natura umana pur di ottenere un profitto.

Sfruttano l’istinto materno per la produzione del latte, imbalsamati i loro vitelli in un’agonia senza fine

Il "trucco" per far produrre più latte,
vitello che si nutre (Foto pexels)-Orizzontenergia

Anche per coloro che vivono i maltrattamenti all’ordine del giorno, come Amet Deshmukh, direttore generale di Animal Equality India, alcuni scenari possono continuare a stupire per la loro crudeltà senza limiti apparenti. L’ultima scoperta ha, infatti, messo in luce una pratica comune tra gli allevatori indiani, un metodo che sfrutta l’istinto materno delle mucche per aumentare la loro produzione di latte.

Quel che succede in molte fattorie è ai limiti del macabro visto che gli strumenti utilizzati per generare profitto sono dei vitelli impagliati, posizionati vicino le loro madri che, riconoscendone l’odore, vengono spinte ad una produzione di latte maggiore per via del loro istinto materno.

Questo raccapricciante stratagemma si rivela essere una chiara indicazione del modo in cui l’industria casearia indiana sfrutta i suoi animali fino all’ultimo respiro. A differenza dell’opinione comune, infatti, l’industria dei

non è meno brutale o disumana di quella della carne, ed in questo caso l’agonia dei capi di bestiame è, forse, addirittura più grande, visto che questi vengono costantemente sfruttati per la produzione attraverso metodi come quello appena indicato, metodi che definire crudeli e disumani è sicuramente riduttivo.

Queste povere creature vivono in condizioni terribili dall’inizio alla fine della loro esistenza, subendo violenze fisiche e psicologiche. Il metodo degli allevatori indiani è comunque solo un esempio di questa crudeltà che Animal Equality ha portato alla luce. L’appello rivolto ai consumatori è quello di essere per lo meno consapevoli di questa realtà, una realtà che si svolge lontano dai propri occhi ma per la quale bisogna combattere in egual maniera.

L’India è uno dei principali produttori e consumatori al mondo di latte, una produzione che avviene con l’utilizzo di qualsiasi mezzo e che da modo a tutti noi di riflettere su quale sia il valore reale del prodotto che consumiamo quotidianamente, un prodotto che è spesso il frutto di indicibili sofferenze e maltrattamenti.

Il "trucco" per far produrre più latte,
Mungitura (Foto pexels)-Orizzontenergia

L’intento di Animal equality non è quello di puntare il dito contro l’industria casearia, ma solamente quello di sensibilizzare e informare i consumatori. Non bisogna chiudere gli occhi di fronte a tali violazioni dei diritti degli animali, ma bisognerebbe cercare di promuovere il cambiamento, partendo proprio dal nostro consumo personale per arrivare allo stabilimento di normative globali davvero efficaci.

La lotta per ottenere un mondo più equo e giusto per tutti gli esseri viventi è una responsabilità che tocca tutti noi da vicino, anche un singolo individuo può contribuire e fare la differenza, ad esempio limitando gli sprechi di questo prezioso prodotto che è spesso il frutto di indicibili sofferenze per gli animali da produzione.

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