A quanto ammonta il costo del benessere animale? La risposta è sconcertante e dimostra la crudeltà che domina gli allevamenti intensivi. Vediamo da vicino questo quadro preoccupante.
Gli animali sono un bene prezioso e in quanto tale dovrebbero essere rispettati e tutelati. Ma, purtroppo, spesso questo non accade. A far scattare l’allarme in particolare sono gli allevamenti intensivi, dove i poveri animali si trovano a vivere in condizioni terribili.
Ma cosa significa allevamento intensivo? Questo non è altro che un tipo di allevamento in cui gli animali vivono in spazi chiusi strettissimi, uno attaccato all’altro, e il cui scopo sono la loro crescita e riproduzione senza sosta. Pensiamo solo come per un singolo animale sono previsti circa tra l’1 e i 2 metri cubi di spazi. Nulla praticamente.
Le terribili condizioni imperanti in questi luoghi portando al proliferare di pericolosi batteri che colpiscono gli animali, il cui sistema immunitario è molto indebolito, visto che qui passano la maggior parte del tempo al chiuso, mangiando e senza fare movimento.
Il problema degli allevamenti intensivi è presente in tutto il mondo e l’Italia è compresa nei paesi in cui gli animali si trovano in forte difficoltà per via di questa metodologia sempre più crudele di allevamento. In particolare sembra che la specie più soggetta a stress sia quella dei polli che verte in condizioni davvero ostiche. Ma quanto costerebbe tutelare questi animali? La risposta è da brivido.
In Italia i polli sono tra gli animali messi peggio negli allevamenti intensivi (qui trovi un approfondimento sul tema).
Per invertire la rotta sarebbe necessario seguire i criteri dell’European Chicken Commitment, frutto della sinergia di diverse ONG, attive nella tutela del benessere degli animali. In particolare con questo documento si vuole migliorare le condizioni in cui si trovano i polli negli allevamenti.
Nello specifico è stato previsto come la densità di allevamento dovrebbe massimo essere di 30 kg per metro quadro. Inoltre gli standard a livello ambientale dovrebbero essere tassativamente elevati e si dovrebbero rispettare tassativamente i regolamenti Ue dedicati alla tutela degli animali, a prescindere da quanto previsto in un paese e dal tipo di animali che si alleva.
La cosa più incredibile riscontrata è che, guardando all’Italia, un pollo allevato seguendo le indicazioni Ue comporta la produzione di una carne che costa soltanto 0,29 centesimi in più al kg rispetto a quella prodotta negli allevamenti intensi, dove i polli sono allevati a una densità pari a 20 animali ogni metro quadro. Si tratta di un dato allarmante che punta i riflettori sulla crudeltà che domina gli allevamenti intensivi.