La riscoperta di questo materiale può essere una svolta per un futuro di ecosostenibilità, i motivi sono sorprendenti
Tra i materiali sempre più innovativi disponibili nell’edilizia, talvolta riscoprire quelli più antichi e naturali può avere vantaggi ambientali inaspettati. Sia per la sua bellezza che per quel che riguarda l’impatto ambientale, inferiore rispetto a tutti i suoi concorrenti, la pietra sta ritrovando, infatti, una nuova vita. A far emergere tali dati è stato uno studio condotto dalla Rete Impresa Pietra Naturale Autentica, un’organizzazione nata appositamente per proteggere la competitività della pietra naturale valorizzandone le qualità e la sua versatilità d’uso.
Lo studio in questione è stato condotto con la partecipazione di importanti aziende del settore e nell’analisi ci si è concentrati su diversi materiali estratti e trasformati in tutta Italia. Ciascuna azienda ha fornito i dati relativi alla propria produzione in cava e a quelli degli impianti di lavorazione, ed i risultati sono stati davvero inaspettati. L’indagine ha preso in considerazione l’intero ciclo vitale della pietra naturale, fin dalla sua estrazione in cava, e tenendo conto di questi dati è stato calcolato che la quantità di energia consumata e di rifiuti prodotti in ogni fase di lavorazione hanno prodotto un impatto di circa 15 kg di CO2 al massimo, con una media che si afferma intorno ai 8 kg di CO2 per metro quadrato di materiale finale.
Ovviamente questo valore cambia a seconda delle particolarità della pietra, della lavorazione e del processo produttivo, in quanto l’energia consumata varia a seconda delle diverse caratteristiche meccaniche della pietra. Il confronto è stato effettuato analizzando dichiarazioni ambientali di prodotti come lastre e piastrelle in ceramica con uno spessore di 1,2 cm, più comunemente utilizzate per rivestire pavimenti e pareti. Il risultato è stato che, a parità di destinazione d’uso, la lastra in pietra naturale ha un impatto nettamente minore rispetto alla ceramica.
Nella lavorazione della pietra naturale e del marmo il consumo di co2, acqua e altri beni naturali è, infatti, notevolmente ridotto, in particolare se rapportato ai consumi derivati dalla creazione di piastrelle in ceramica, visto che la produzione di queste ultime implica un’immissione di CO2 che varia tra i 15 ed i 30 kg per metro quadrato. Questi risultati rappresentano solo l’inizio dello studio, visto che la rete di imprese prevede, infatti, di perfezionare ulteriormente questa indagine in futuro, con l’obiettivo di ottenere una certificazione ambientale di settore che sia verificata dagli enti specifici.
Questo lavoro si inserisce nell’ambito di uno ben più ampio, atto a promuovere pratiche sostenibili e responsabili nel settore edilizio, valorizzando al tempo stesso le risorse naturali per ottenere la migliore estetica ed il miglior rispetto dell’ambiente.