Bere acqua di mare è pericoloso, eppure, sui social, si diffondono sempre più video-challenge di questo comportamento scriteriato.
Che i social, spesso e volentieri, siano ambienti frequentati da persone prive di senno, è cosa risaputa. Tra i tanti video sciocchi, girati e pubblicati per divertimento, ma almeno innocui, ce ne sono alcuni che, al contrario, possono essere pericolosi. Ad esempio, la moda degli ultimi tempi è quella di bere acqua di mare, o di intingere biscotti o altro cibo in mare, per poi mangiarli.
Si tratta di un cattivo esempio che si dà ai bambini, perché l’acqua di mare è pericolosa per l’uomo. Un comportamento assolutamente da evitare, così come sono da condannare certi video-challenge, ossia le sfide social, lanciate da personaggi grotteschi che assurgono al ruolo di influencer. Ma perché sono gesti da non emulare?
Leggendo i commenti che accompagnano questi video, c’è da arrabbiarsi, perché tanti utenti, che appoggiano il gesto, non si rendono contro dei danni che potrebbe causare, specialmente ai più piccoli. In molti, invece, affermano che bere acqua di mare, oppure immergere friselle o fette di pane per fare bruschette con pomodori e mozzarelle, sarebbe uguale a spargere sale, insaporendo il pasto.
Prima di tutto, bisogna soffermarsi sull’inquinamento marino. Bere acqua di mare potrebbe essere pericoloso perché il mare, specie sulle coste o nelle baie, è pieno di idrocarburi, oli di motore, microplastiche e altre sostanze rigettate dalle imbarcazioni. Inoltre, gli stessi servizi igeinici delle barche scaricano direttamente in mare, contaminandolo con scarti fecali e batteri.
Come afferma uno studio diffuso dalla Australian Online Coastal Information, i livelli di enterobatteri schizzano alle stelle proprio nelle zone di balneazione. In queste aree, non a caso, c’è la maggior concentrazione di virus, come lo streptococco e l’enterococco. I patogeni presenti nelle acque di mare possono causare numerosi disturbi, a incominciare da problemi gastrointestinali, dolori all’addome, crampi, febbre, eruzioni cutanee, salmonellosi e molto altro ancora.
Insomma, bere acqua di mare non è una scelta intelligente, e i rischi di contrarre un’infezione sono elevati. Senza contare la presenza di alghe tossiche e le sostanze secrete dai vari animali marini. Infine, l’acqua di mare presenta elevatissime concentrazioni di sale. Il sale fa male alla circolazione e ai reni, ostacolandone le corrette funzionalità, causando disidratazione.
L’acqua marina non è adatta al consumo. Purtroppo, a casa della carenza idrica nel mondo, sempre più pressante a causa dei cambiamenti climatici, si ha necessità di trovare una soluzione concreta, sfruttando proprio l’acqua marina per scopo umano. Ed è qui che nasce il processo di dissalazione, cioè la rimozione salina dalle acque.
I dissalatori sono macchinari che eliminano il sale, lasciandone solo una piccola percentuale, per motivi di sicurezza, e rappresentano il futuro dell’alimentazione. Si tratta di nuove tecniche e di strategie sostenibili per contrastare la carenza di acqua, data dai periodi di siccità, sempre più lunghi e insistenti. Anche in Italia si è dato il via ai lavori per la costruzione di un dissalatore.