L’app che ti dice che pianta è: pronta una nuova applicazione per il mondo vegetale e non solo. Le novità per il pubblico ma anche per la ricerca
Gli amanti del verde e della natura un tempo usavano le guide botaniche. Oggi, sebbene queste non siano scomparse del tutto, si procede in modo diverso. Si estrae dalla tasca lo smartphone e ci si affida alla tecnologia per capire che tipo di pianta o specie vegetale si ha davanti quando non la si conosce affatto. A dare le risposte è Google ma soprattutto le app specializzate nel riconoscimento delle piante.
Se ne trovano diverse da poter scaricare anche se la grande novità è rappresentata da FlorApp, applicazione gratuita di Info Flora, che oltre a dare un responso sulla specie che si ha di fronte permette anche agli utenti di riportare le proprie osservazioni. Ma vediamo nel dettaglio cosa è in grado di fare, come funziona e qual è il contributo che riesce a dare.
Arriva dalla Svizzera e di sicuro conquisterà in poco tempo tutti gli estimatori delle piante e del verde. FlorApp è l’applicazione che riesce a riconoscere circa 3 mila specie di piante, anche quelle più rare e che si somigliano tra di loro con un alto grado di attendibilità. “In oltre il 95% dei casi, la specie corretta è tra i primi cinque suggerimenti – spiegano gli sviluppatori – e il primo suggerimento è quello corretto in circa l’85% dei casi”.
È questo l’esito di un lavoro certosino che si è svolto addestrando la tecnologia attraverso quasi 1,5 milioni di immagini allegate a informazioni sui luoghi di maggiore ritrovamento delle piante. Avviene dunque una combinazione di immagini e informazioni geografiche relative al luogo del ritrovamento e sulla struttura del vegetale, sul clima e sulla topografia che non ha paragoni. È questa accuratezza nei dettagli che aumenta la possibilità del riconoscimento delle piante e dell’azzeramento degli errori.
Un lavoro che va a favore degli utenti, ma non solo. L’app, infatti, sarà utile anche alla comunità scientifica in quanto permetterà, col tempo, di avere un volume di dati ed una qualità sempre maggiori permettendo così analisi sempre più specifiche sulla biodiversità. A seguito dei grandi cambiamenti climatici, sarà possibile capire con più precisione come le specie vegetali reagiranno al cambiamento delle condizioni del sito. Si punta, inoltre, ad estendere il servizio anche ad altri organismi come farfalle o libellule. Un ulteriore passo che faciliterebbe ancora di più l’indagine sulla biodiversità.