La scoperta scientifica non si ferma mai, quello che credevamo fin ora potrebbe essere tutto sbagliato!
Una delle prime cose che impariamo a scuola è proprio l’origine dell’universo, un’origine avvolta ancora in un alone di mistero che, tuttavia, abbiamo finora creduto fosse generata dalla prima enorme esplosione cosmica chiamata Big Bang. Una base dell’insegnamento che sembra ad ogni modo essere smentita in questi giorni, dopo la pubblicazione di una ricerca che potrebbe scuotere le fondamenta della conoscenza attuale. Astronomi, fisici e teorici non hanno mai smesso di porre la loro attenzione sull’origine dell’universo, come se quello che conoscessimo non fosse abbastanza oppure non convincesse davvero a pieno, proprio per questo è nato un nuovo concetto, quello di un inizio ciclico ed oscillante, il risultato non di una singola esplosione ma di una reazione a catena.
Da “Big Bang” a “Big Crunches”, potrebbe cambiare del tutto la concezione dell’inizio del cosmo
Scoprire qual è stato il vero inizio di tutto è un obiettivo che affascina i scienziati di tutto il mondo, proprio per questo le menti più brillanti del pianeta non hanno mai smesso di porsi domande riguardo questo aspetto. Nuove teorie sulla creazione sono formulate ogni giorno ma ne esiste una che sta trovando sempre più consensi nel mondo scientifico.
Fin ora abbiamo considerato il Big Bang come un momento zero, momento in cui nulla esisteva prima, ma questa nuova idea che si sta facendo strada sembra andare in conflitto con questa teoria, soprattutto perché una delle basi della fisica è che nulla si crea e nulla si distrugge ma, tutto si trasforma. Ê chiaro, quindi, che il Big Bang vada in conflitto con questa legge fondamentale, generando una serie di conflitti interni e di enigmi irrisolti.
La nuova teoria che emerge propone una visione alternativa, non più stabilendo un punto di inizio definito ma, piuttosto, un processo continuo e ciclico. In questa prospettiva l’universo non sarebbe più il frutto di una singola esplosione ma di una serie di reazioni a catena, un susseguirsi di eventi in un flusso senza fine di espansioni e contrazioni.
Questa teoria è nota come “Modello di universo ciclico” e mette in discussione il principio tradizionale che vede il tempo scorrere in un unica direzione. Con questo nuovo approccio anche la classica concezione di tempo andrebbe rivista in un universo che non nasce e muore ma oscilla senza un vero punto di inizio.
Per quanto questa teoria possa sembrare frutto di sole ipotesi, in verità le basi su cui è fondata sono molto valide, basi che mescolano conoscenze derivate dall’osservazione moderna dell’universo alla meccanica quantistica e la teoria della relatività, due pilastri su cui si fonda la fisica moderna.
Il modello ciclico dell’universo offre quindi nuovi spunti, una lente dalla quale guardare l’universo con un idea differente, quasi come fosse un organismo immortale in grado di assumere fasi diverse, fasi di cui noi siamo un infinitesimale sfumatura che potrebbe esistere e poi non esistere o esistere in esso in miliardi di altre forme.
La domanda su quale sia la vera nascita dell’universo, quindi, può non avere ancora una risposta, ma è proprio questo quesito che spinge gli scienziati ad andare avanti nel processo di avanzamento nell’intento di trovare la verità. La scoperta di nuove teorie, in fondo, è la fiamma in grado di mantenere vivo il desiderio di conoscenza, un desiderio di esplorare l’infinito che è la vera attitudine che differenzia l’uomo da qualsiasi altro animale.