Influenza aviaria, la diffusione è molto rapida: cosa dobbiamo aspettarci

SOS influenza aviaria, la diffusione è molto rapida, cosa dobbiamo aspettarci quindi? Scopriamo di piu’ sulla faccenda che ci tiene col fiato sospeso.

influenza aviaria stop
signora e cane – Getty Images – OrizzontEnergia.it

A distanza di poco ancora dal Coronavirus, vi è un’altra minaccia che potrebbe interessarci nuovamente, stiamo parlando dell’influenza aviaria. A quanto pare infatti il virus dell’influenza aviaria H5N1, non riguarda solo il mondo degli uccelli come pensato sinora, ma ha la capacità di diffondersi anche fra i mammiferi. Ergo l’uomo in quanto mammifero è in pericolo.

L’Istituto zooprofilattico delle Venezie nella sua nota invita alla sorveglianza nei carnivori selvatici o domestici nelle aree ad alto rischio. Indispensabile altresì evitare il contatto degli animali domestici carnivori con quelli morti, che possono essere sia uccelli o altri mammiferi. E’ importante prestare la massima attenzione per evitare di ritrovarsi contagiati.

Influenza aviaria, la diffusione a macchia d’olio è vicina

gatto pericolo aviaria
gatto – Pixabay – OrizzontEnergia.it

Casi sporadici di aviaria anche nell’uomo sono stati registrati in Gran Bretagna, Cile e Cina, dove vi è stata anche una vittima. Persone che avevano avuto un contatto diretto con uccelli infetti, soprattutto pollame da destinare al consumo alimentare. La capacità del virus di trasmettersi da un individuo all’altro, ancora non vi è stato ad oggi ma questo non significa che si debba abbassare la guardia.

Di recente sono stati avvistati 28 gatti polacchi contagiati l’uno con l’altro, almeno si pensa ma ancora questo non è certo dato che sono stati trovati in regioni diverse della Polonia. Cinque di loro erano chiusi in casa quindi ad oggi non si sa come è possibile che questi esemplari si siano infettati. I sintomi che hanno riscontrato i medici in tutti i gatti in questione erano di natura respiratoria, gastrointestinale e neurologici. Su questi 28 gatti, 11 sono morti spontaneamente mentre 14 sono stati abbattuti.

Vista la situazione di emergenza, l’OMS ha rafforzato i monitoraggi e invitando i padroni di felini a tenerli sotto controllo per evitare contagi. Il rischio è che cani e gatti possano contrarre il virus mangiando le carni dei pennuti morti infetti. Nello stesso modo, sono risultati positivi di recente anche volpi, faine e lontre.

OMS aviaria
Cane che mangia – Pixabay – OrizzontEnergia.it

Il focolaio polacco ha fatto sì, che si controllasse la situazione per verificare la pericolosità nell’uomo ed è emerso che ancora il rischio di contagio a seguito di contatto con gatti positivi al virus resta basso. Per i proprietari degli animali o per i veterinari aumenta le probabilità di rischio in termini percentuali, ecco perché si richiede di usare i dispositivi di protezione.

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