Etichetta sostenibile: che cos’è la novità in arrivo in campo alimentare. L’Italia pioniera in Europa per raggiungere gli obiettivi del Green Deal Europeo
A leggere le etichette degli alimenti e degli indumenti siamo più o meno tutti abituati, nonostante gli esperti da tempo ce lo indicano come pratica da fare sempre, per capire che tipo di prodotto ci troviamo davanti. Per quanto riguarda gli alimenti, ad oggi, le etichette si riferiscono ai nutrienti e alle quantità di calorie che essi producono.
Nulla è stato fatto, invece, sul fronte del benessere e della sostenibilità. Ci ha pensato l’Università Statale di Milano (UniMi) che ha presentato quella che possiamo definire un’etichetta sostenibile. Si chiama Positive Food e rappresenta la prima certificazione sugli alimenti che ne spiega la sostenibilità. Un importante passo, dal punto di vista della logica green, che pone l’Italia in una posizione di grande rilievo. Vediamo come si compone e come funziona.
Etichetta sostenibile: che cos’è e come funziona
Ridurre l’impronta ambientale della vita dell’uomo è uno dei grandi obiettivi fissati dal Green Deal Europeo. Tra i tanti ambiti da attenzionare anche quello alimentare. Ecco allora che in Italia si è iniziato a lavorare già da tempo per fare questo e si è già giunti ai primi importanti risultati. Si tratta dell’etichetta sostenibile realizzata dal progetto Positive Food, promosso dall’Università Statale di Milano e Palazzo Chigi.
Quattro sono gli indici che forniscono le indicazioni riferite alla sostenibilità degli alimenti: filiera, nutrienti, sostenibilità ambientale e sociale. A breve sulle confezioni arriveranno, dunque, nuove informazioni per il consumatore che avrà la possibilità di scegliere in modo più consapevole cosa acquistare in base ad una classifica che va da 0 fino a 5. Sull’etichetta anche un QR Code che permetterà di leggere l’analisi condotta sull’alimento presente sul sito Positive Food.
Gli sviluppatori parlano di “un’etichettatura armonizzata e idonea a fornire ai consumatori informazioni che consentano di compiere scelte alimentari consapevoli, sane e sostenibili”. Si tratta di una certificazione che per il momento sarà volontaria. Le aziende che intendono dare al consumatore una descrizione completa del proprio prodotto possono richiederla. Dal canto suo, il pubblico, potrà fare scelte più consapevoli e mirate su quello cher vuole portare a tavola.