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Buchi neri, alcune novità poco piacevoli sulla materia

Ci sono alcune novità che riguardano due nuovi buchi neri nello spazio: si tratta di fenomeni famelici, in futuro potrebbero divorare tutto.

Osservatorio cileno con gli ALMA (Wikipedia/ALMA) – Orizzontenergia.it

L’universo, da sempre cattura gli sguardi, incute timore, solleva curiosità e attrazione, ed è, ancora oggi, nonostante il progresso tecnologico e scientifico, un mistero assoluto. Sappiamo davvero pochissimo su ciò che ci circonda, conosciamo poco anche del nostro sistema solare, figuriamoci dell’infinito numero di sistemi solari presenti nella galassia.

Uno dei fenomeni più affascinanti e misteriosi è quello dei buchi neri, difficili, se non impossibili, da conoscere. Gli scienziati ci provano, e ogni tanto giungono nuove informazioni, come quella diffusa qualche mese fa: i due buchi neri scoperti a inizio 2023  potrebbero essere “aspirapolveri” galattiche, famelici, in grado di risucchiare tutto l’universo.

La scoperta inquietante sui buchi neri: potrebbero divorare tutta la galassia

Buco nero nella galassia (Canva) – Orizzontenergia.it

La scoperta è stata possibile grazie al lavoro dall’Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (ALMA), un potentissimo strumento che è stato capace di individuare due buchi neri speciali, dalla forza impressionante. Si tratta di due corpi celesti massicci e dotati di una campo gravitazione fortissimo. Sono stati localizzati al centro della galassia, e sarebbero in grado di divorare tutto quanto.

L’AAS, la popolare società astronomica americana, ha rivelato la loro esistenza durante il 241esimo incontro di esperti, per poi pubblicare i risultati dell’osservazione sulla testata The Astrophysical Journal Letters. I due buchi neri sono stati scoperti in una fusione di galassie conosciuta come UGC4211. La cosa che ha stupito gli scienziati è che, in quel punto, non dovrebbero esistere dei buchi neri.

Una delle antenne ALMA (Wikipedia/ALMA) – Orizzontenergia.it

E invece, la scoperta ha sollevato molteplici questioni. Tra l’altro, due buchi a breve distanza non è cosa frequente. Distano solo 750 anni l’uno dall’altro. In termini astronomici, si tratta di una distanza brevissima. Grazie all’impiego dell’ALMA si è potuti arrivare alla cattura delle immagini di questi due fenomeni minacciosi. Secondo gli esperti, questi avrebbero una forza di attrazione incredibile.

I buchi neri sono super affamati. Lo studio, partito dalla Costellazione del Cancro, a mezzo miliardo di anni luce dalla Terra, ha notato il particolare: i buchi inglobano tutti i prodotti di scarto presenti nella fusione delle galassie. Tra l’altro, i buchi neri sono inattivi, quindi si tratta ancor di più di una rarità. Lo strumento cileno ALMA è l’unico in grado di catturare immagini così lontane, e al dettaglio.

La risoluzione delle immagini riguardanti la fusione galattica sono impressionanti. La nuova ricerca potrebbe avere un profondo impatto sulla comprensione della fusione tra la Via Lattea e la Galassia di Andromeda. La collisione è appena iniziata, e dovrebbe verificarsi tra 4,5 miliardi di anni. Insomma, la scoperta dei due buchi neri va a sommarsi a quella della scoperta sul buco nero più vicino alla Terra, battezzato Gaia BH1, e alla prima fotografia del buco nero nella Via Lattea, scattata lo scorso anno.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.