Ridurre lo spreco alimentare entro il 2023, le proposte dell’UE

Ridurre lo spreco alimentare: la Commissione Europea vuole fare sul serio per invertire la rotta. I dati sono drastici e c’è molto da lavorare

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Spreco alimenmtare in famiglia (Canva) – Orizzontenergia.it

27 Paesi, 59 milioni di tonnellate e circa 131 kg per ogni abitante. Sono queste le cifre che descrivono lo spreco alimentare all’interno dell’Unione Europea. I livelli sono inauditi e così la Commissione Europea ha deciso di prendere dei provvedimenti per contrastare un’emergenza senza paragoni. Obiettivo ridurre in modo drastico gli sprechi nel corso del prossimo decennio invertendo la rotta già a partire dal 2023.

Circa il 10% del cibo che circola tra negozi, ristoranti, mense e famiglie viene sprecato e allo stesso tempo almeno 32 milioni di europei non possono permettersi un pasto congruo e di qualità. A lasciare di stucco è il dato che arriva dalle famiglie: è qui che avviene il maggiore spreco, circa il 53% di tutto il cibo che va perso nell’Unione. Cosa fare allora? Vediamo le proposte fatte dalla Commissione.

Come ridurre lo spreco alimentare secondo l’Ue

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Cibo sprecato (Canva) – Orizzontenergia.it

Per ridurre lo spreco alimentare l’Unione Europea ha stilato alcuni obiettivi da raggiungere nell’ambito della revisione della direttiva quadro sui rifiuti adottata lo scorso 5 luglio 2023. La proposta della Commissione è quella di ridurre per ogni Stato almeno il 10% gli sprechi di cibo che si verificano all’inizio della filiera con la produzione agricola e la lavorazione degli alimenti e del 30% gli sprechi pro-capite esito dei comportamenti di famiglie, ristoranti e mense.

Attraverso questi obiettivi, la Commissione intende capire come si procederà in una prima fase, rispetto ai dati raccolti nel 2020, per poi renderli vincolanti entro il 2030. Per il momento si tratta di una proposta legislativa che calendarizza una revisione dei progressi alla fine del 2027. Un atto che fortifica la già presente norma comunitaria che indica agli Stati membri di lavorare per attenuare gli sprechi.

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Scarti di cibo (Canva) – Orizzontenergia.it

Un piano del genere consente, secondo l’UE, non solo di evitare la perdita eccessiva di alimenti ma anche di conseguire importanti vittorie per l’ambiente ed un risparmio sensibile per cittadini e imprese. Se gli obiettivi proposti oggi verrebbero raggiunti entro il 2030, i vantaggi sarebbero incisivi, secondo le stime. Una famiglia con 4 componenti potrebbe risparmiare circa 400 euro all’anno.

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