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Una nuova crisi energetica, cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi mesi

Una nuova crisi energetica bussa alla porta, gli esperti hanno già avvertito: nei prossimi mesi subiremo un ulteriore brutto colpo.

Prezzi del gas (Canva) – Orizzontenergia.it

L’Europa sarà scossa da una nuova crisi energetica, come quella avvenuta lo scorso autunno e tamponata, almeno in parte, nella tarda primavera. Gli esperti avvertono che il peggio non è ancora passato, e che dobbiamo tutti quanti prepararci a far fronte a nuovi rincari. Le previsioni non promettono nulla di buono, tanto che, molto probabilmente, subito dopo le vacanze estive, subiremo una bella batosta.

L’allarme viene lanciato dall’AIE, dove, nel suo rapporto, il mercato del gas subirà molteplici scossoni, che influiranno pesantemente sulla nostra vita. I prezzi del gas, dunque, dal prossimo autunno, subiranno una vertiginosa impennata, proprio come quella avvenuta lo scorso inverno. L’Agenzia Internazionale per l’Energia (AIE) è preoccupata per l’eventuale comportamento della Russia.

Cosa accadrà per il prossimo autunno: nei prossimi mesi scatterà una nuova crisi energetica

Forniture di gas interrotte (Canva) – Orizzontenergia.it

Come sappiamo, la Russia è il principale fornitore di gas in Europa. Tutti i paesi della UE sono fortemente dipendenti dal gas russo, compresa l’Italia. La dipendenza dalla Russia, purtroppo, non è stata contrastata abbastanza negli ultimi due anni, e sul piano delle energie autonome e rinnovabili siamo ancora parecchio indietro. Insomma, avremo tutti bisogna del gas russo.

Ma se la Russia, data la forte instabilità sul piano politico, dovesse interrompere definitivamente le forniture di gas, che cosa accadrà? Nonostante i siti di stoccaggio del gas europeo siano quasi al completo, e raggiungeranno il 100% a novembre, potrebbero non bastare come scorta per superare l’inverno. Ciò si tradurrà in scossoni sul mercato energetico nei prossimi mesi.

Necessità di gas (Canva) – Orizzontenergia.it

La crisi energetica minaccia ancora l’Europa, causa l’esplosione di un nuovo conflitto energetico con il Cremlino. Oggi, dopo i blocchi imposti e la crisi innescata dalla guerra in Ucraina, la Russia fornisce ancora il 10% delle importazioni di gas. Una percentuale bassa, che ha fatto lievitare i prezzi dell’energia per mesi, e che la Comunità Europea è riuscita solo a maggio a contenere.

Il 17 luglio, il prezzo del gas è sceso ulteriormente, toccando i 24,63 euro per megawattora. È il prezzo più basso dallo scorso agosto, ma dal 18 luglio, il gas è leggermente risalito. La AIE prevede che il prezzo salirà progressivamente, fino ad arrivare a metà autunno. Ma se la Russia dovesse interrompere le forniture, l’Europa farà fatica a superare l’inverno.

Molto probabilmente, in uno scenario simile, già dalla prossima primavera, per marzo/aprile, la UE finirà le scorte e sarà costretta a interrompere l’approvvigionamento, gestendo in modo differente la fornitura di gas. Significa che si avrà poco gas a disposizione, e che i prezzi arriveranno alle stelle. Insomma, si prospetta una nuova crisi del gas, dalla quale l’Europa deve svincolarsi attraverso lo sfruttamenti di energie Green e l’installazione delle pompe di calore.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.

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