Spesso si sente parlare di tumori causati dalle onde elettromagnetiche emesse dai cellulari: c’è davvero un collegamento pericoloso?
Se ne parla sin dalla nascita dei primi telefonini, in certi casi sono avvenute persino denunce di dipendenti ai danni della propria azienda, costretti a stare al telefono tutto il giorno. Solo in pochi casi, però, è stato testimoniata una connessione tra onde elettromagnetiche prodotte dai cellulari e l’insorgenza di tumori. Ma c’è davvero un collegamento?
Se ne parla ormai da decenni, e ancora oggi tante persone sono preoccupate. La preoccupazione è lecita, dato che viviamo a stretto contatto con gli smartphone praticamente 24 ore su 24. I telefonini sono sempre con noi, li abbiamo sempre in tasca, li utilizziamo decide di volte al giorno. Insomma, sono ormai diventati la nostra estensione, e lì dentro c’è tutta la nostra vita, dalla quella personale a quella lavorativa.
Come spiega la Fondazione Umberto Veronesi in un video, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca contro il Cancro (IARC) ha inserito le radiofrequenze e i campi elettromagnetici nel gruppo 2B. Cosa significa questa classificazione? In questo gruppo appartengono tutti i possibili cancerogeni per l’organismo umano. Tuttavia, non bisogna andare nel panico, perché in questo gruppo sono inseriti gli agenti che hanno una limitata possibilità cancerogena.
Insomma, non si hanno prove certe che gli agenti appartenenti a questo gruppo siano nocivi, ma sollevano solo il dubbio. Tra l’altro, neanche i test in laboratorio e sugli animali hanno mai dato risultati concreti. Dall’altra parte, però, questi agenti non possono non essere inseriti nel gruppo 2B, perché non si ha la totale certezza che siano sicuri.
Questa classificazione, negli anni, ha generato confusione e timore nelle persone, ma ancora oggi non esistono prove concrete della pericolosità dei campi elettromagnetici sulla salute umana, tantomeno che questi possano generare un qualche tipo di tumore. Tuttavia, per precauzione, è sempre meglio indossare gli auricolari, quando si sta troppo tempo al telefono.
Altrimenti, la cosa migliore è mettere il vivavoce, specie se si effettuano telefonate molto lunghe. Tenere il telefonino attaccato all’orecchio per tanto tempo, infatti, può comportare una serie di problemi, come il surriscaldamento dell’orecchio, che avviene a seguito del surriscaldamento dell’apparecchio stesso. Anni fa, ad esempio, un dipendente di una società di telefonia, costretto a trascorrere tante ore ogni giorno al telefono, si era ammalato.
Gli era stato diagnosticato un tumore all’orecchio, dovuto alle radiazioni emesse dal telefonino. L’uomo aveva fatto causa all’azienda. Queste accadimento aveva scatenato il panico. Tuttavia, non è mai stata rivelata la causa esatta del problema, inoltre, si trattava di telefonini della prima era, di vecchia tecnologia, molto più pericolosi rispetto a quelli di oggi, gli smartphone, basati su un sistema di funzionamento differente.