Il video curioso, un ragazzo si ritrova una vespa attaccata alla spalla, e così riprende al telefonino la puntura dell’insetto: le conseguenze.
Un video insolito viene diffuso dalla pagina Facebook Él Biólogo, nel quale si vede un ragazzo, appoggiato a una motocicletta, in calzoncini e a torso nudo. Che cosa ha di curioso? Una vespa gigantesca lo sta pungendo sulla spalla. Le immagini indugiano sul pungiglione dell’insetto, mentre trafigge la pelle e penetra la cute. Il giovane, però, sembra restare calmo.
Ma quali sono le conseguenze di un attacco del genere? Sicuramente, il pungiglione di una vespa procura un forte dolore, è molto acuto, nei primi istanti, dopodiché comporta una locale tumefazione infiammatoria, davvero fastidiosa. Solitamente, una ferita del genere si rimargina nel giro di qualche ora, al massimo in una o due giornate. Ciò avviene per via del veleno inoculato dalla vespa.
Le conseguenze di una puntura di vespa: un ragazzo ne ha attaccata una sulla spalla
In casi più rari, la puntura di una vespa può causare una reazione allergica, che può dare origine a sintomi più gravi, come vertigini, difficoltà respiratorie, edema, orticaria e dolore acutissimo. A differenza delle sorelle api, al cui pungiglione tengono molto e raramente lo utilizzano, altrimenti sono destinate alla morte, le vespe fanno uso del pungiglione con più facilità.
Questo perché non lo perdono con la puntura, perciò lo posso utilizzare più volte. Tra l’altro, le vespe sono molto più aggressive delle api, e può capitare che queste pungano più volte in pochi secondi, o che addirittura inseguano la vittima. Perciò, la cosa da fare in presa di una vespa, è allontanarsi e mettersi al riparo. Che cosa fare se si viene punti?
Per prima cosa, occorre fare un impacco con ghiaccio o con acqua fredda, dopodiché, si può applicare una crema antistaminica o cortisonica. In casi più gravi, occorre recarsi in ospedale per un controllo medico. Se si è allergici al veleno inoculato, si necessita di un preparato a base di adrenalina. La maggior parte delle punture avvengono durante il periodo caldo, quindi in primavera e in estate.
Le vespe, inoltre, possono attaccare in sciame, in tal caso sono pericolosissime. Il veleno dell’insetto contiene sostanze tossiche e attività allergeniche. Gli allergeni agiscono nel breve tempo e scatenano una reazione solo nelle persone allergiche. Le sostanze tossiche, invece, svolgono un effetto vasodilatatore che genera reazioni cutanee, comportando rossore, prurito, dolore e bolla violacea.
Come accennato, le possibilità di essere punti aumentano in estate, perché è in questa stagione dell’anno che le vespe sono nel loro periodo riproduttivo. Inoltre, il caldo spinge gli insetti ad uscire dai nidi. Occorre fare attenzione ai luoghi costituiti da fonti di acqua, cespugli, secchi dei rifiuti, cataste di legna e alberi, e sapere come comportarsi in una eventualità del genere.
Dopo che il pungiglione penetra la cute, si osserva un forte dolore, un prurito, poi un bruciore intenso e un gonfiore. Si crea una bolla rossa di diversi centimetri. Il dolore può proseguire per diversi giorni, affievolendo progressivamente. Nelle prime ore, si possono osservare anche altri sintomi, come affaticamento, palpitazioni, nausea, febbre, raucedine (se si viene colpiti alla gola).