Supercondensatore con una capacità di accumulo eccellente: si apre la strada ad un cambio di passo per la gestione dell’energia
Gli studi scientifici ci stupiscono ogni giorno di più facendoci capire che la ricerca è davvero infinita. Ci apre la possibilità a tantissimi nuovi mondi e scenari. Quello di cui vogliamo parlare oggi è della capacità di accumulo che ha raggiunto dati record grazie alla funzionalità di un supercondensatore. È frutto dell’utilizzo di un nuovo materiale e di una ricerca congiunta effettuata tra Polonia, Grecia e Texas.
Un team di scienziati guidati da Luis Echegoyen dell’Università del Texas a El Paso, e Marta Plonska-Brzezinskadella Medical University di Bialystok, sono riusciti a strutturare un materiale che ha delle proprietà fisico-chimiche mai raggiunte fino ad ora grazie al quale si riesce a raggiungere una capacità di accumulo incredibile, con numeri mai visti prima.
Supercondensatore da record: com’è e come funziona
638 Farad per grammo: è questa la capacità di accumulo raggiunta dal nuovo materiale brevettato dal team congiunto di scienziati. Il gruppo di studiosi ha “confezionato” un materiale che presenta una struttura centrale a “nano-cipolla” di carbonio con un alto numero di pori che consento di immagazzinare più energia.
Un passo importante che segna un ulteriore traguardo verso il raggiungimento dell’obiettivo finale: avere dei supercondensatori con una densità di energia sempre più elevata. Una strada che vuole arrivare a cambiare del tutto il modo in cui si immagazzina e si gestisce l’energia. Ma in che modo? Per capirlo è bene chiarire come funzionano e cosa sono i supercondensatori.
Parliamo di specifici dispositivi che hanno il compito di immagazzinare l’energia elettrostatica ma non attraverso reazioni chimiche come avviene nelle batterie tradizionali ma attraverso l’utilizzo di superfici con carica. Per questo motivo sono predisposti con due conduttori elettrici divisi da uno strato isolante. Con una tensione elettrica applicata sui conduttori le cariche si separano venendo attirate dal polo opposto polarizzando il dielettrico.
Un meccanismo che permette di immagazzinare l’energia in modo diretto e super veloce, soprattutto se confrontato con le batterie avendo una durata molto lunga. Al momento la capacità di accumulo è bassa e per questo lo studio in atto è assolutamente positivo perché ci dice che molto si può fare per migliorare questa tecnologia che può diventare il punto di riferimento del futuro.