La scelta di acquistare questo tipo di prodotti è sempre più giustificata, ma svolgono davvero la funzione che dicono?
Negli ultimi anni la tecnologia ha compiuto passi da gigante e, nel cercare di fornire prodotti che rispecchino sempre di più le esigenze del consumatore, anche la produzione di dispositivi in grado di resistere all’acqua ha subito un notevole incremento. Anche nelle azioni quotidiane, con il nostro cellulare sempre in mano, è facile che una distrazione lo faccia rotolare in un secchio di acqua, nel lavandino, nella vasca da bagno ecc, portandoci in un attimo a restare con un pugno di mosche in mano.
Anche scegliendo cellulari resistenti all’acqua, tuttavia, sono molti i dubbi che restano su quanto questa funzione sia realmente affidabile, ed anche in caso lo fosse, quanto è il tempo limite che un cellulare può essere in grado di sopportare in acqua? La risposta a questa domanda è degna di un trattato enciclopedico, complessa e piena di variabili, ma è comunque possibile avere qualche delucidazione in più.
Smartphone waterproof, solitamente è di 30 minuti il loro limite di resistenza in acqua
Il mercato dei cellulari resistenti all’acqua è in forte crescita tanto che quasi tutti i modelli dei brand più prestigiosi implementano ormai questa caratteristica. È comunque importante fare una distinzione tra impermeabilità e resistenza all’acqua, la prima, infatti, è la specifica di un prodotto che può essere utilizzato in questo ambiente, la seconda, invece, è la caratteristica più comune degli smartphone, non adatti ad essere utilizzati in ambiente bagnato, ma in grado di resistere a circostanze straordinarie ed eventi sporadici che li espongono a questa situazione.
Molti produttori di telefoni cellulari indicano nei loro prodotti una certificazione IP che indica la resistenza all’acqua e alla polvere, questo codice è composto da una prima cifra che indica il grado di protezione contro le particelle solide come la polvere, mentre la seconda si riferisce alla resistenza all’acqua. Un telefono con certificazione IP68, ad esempio, è protetto contro la polvere (6) e può essere immerso in acqua oltre 1 metro di profondità per un periodo di tempo specificato dal produttore (8).
Questa protezione non garantisce però l’impermeabilità assoluta visto che la resistenza all’acqua è spesso limitata a una certa profondità ed ha una specifica durata che di solito è di circa 30 minuti. Un altro fattore da considerare è che molti test di resistenza all’acqua sono solitamente condotti in condizioni di laboratorio con acqua dolce e invece, gli incidenti più comuni, avvengono in acqua di mare in piscine contenenti alte dosi di cloro, due prodotti noti per aumentare di molto il potere corrosivo dell’acqua.
Per complicare ulteriormente le cose l’effetto dell’acqua sui telefoni cellulari può variare notevolmente a seconda di vari fattori, la prima è l‘età del dispositivo poiché le guarnizioni si possono degradare nel tempo. Spesso e volentieri, poi, qualsiasi tipo di garanzia fornita non coprirà i danni causati dall’acqua, è bene quindi non restare mai le capacità di resistenza del proprio dispositivo, ma sperare solo che queste siano realmente valide difronte al malcapitato evento.
Conoscendo queste dinamiche è comunque consigliabile acquistare un dispositivo predisposto a resistere all’acqua, soprattutto per prevenire che incidenti fortuiti possano rovinarlo drasticamente. In linea di massima, infatti, la caduta in acqua di un cellulare si limita a pochi secondi prima che questo venga tirato fuori.
In caso fosse successo anche a voi, e sebbene il vostro dispositivo possa non aver riportato danni apparenti, è comunque essenziale provvedere alla sua asciugatura in maniera accurata, utilizzando carta assorbente e poi un phon, per far sì che l’acqua non ristagni, soprattutto negli spazi dei microfoni e della porta di ricarica.