Granchi blu: sono il nuovo flagello dello Stivale ed in particolare di una rinomata zona balneare. La situazione è al collasso
La presenza e a volte l’invasione di specie animali che non sono del luogo è un fenomeno che si verifica spesso nel nostro Paese. A causa del cambiamento climatico sono diversi gli esemplari che migrano e trovano lungo lo Stivale le condizioni adeguate per vivere. Si tratta però di specie che risultano invasive per il nostro habitat e che spesso creano gravi problemi ambientali e non solo.
È quello che sta accadendo nella laguna di Orbetello, in Toscana, invasa dai granchi blu. Andrea Bartoli, vice presidente Confcooperative Fedragripesca Toscana ha lanciato un vero e proprio allarme in questi giorni descrivendo questi crostacei come una specie aliena che sta creando seri danno all’ecosistema marino ma anche all’economia della pesca.
Granchi Blu ad Orbetello: cosa sta accadendo
Un vero cataclisma, così ha definito Andrea Bartoli l’invasione di granchi blu ad Orbetello. Si tratta di una specie aliena per il territorio che arriva dall’Atlantico, forse tramite delle navi cargo e viene chiamata così proprio per via del colore blu delle loro chele.
Essendo una specie non del posto non ha predatori in natura e così i granchi blu stanno distruggendo tutto quello che trovano lungo il loro cammino. Mangiano di tutto tra cui piccole orate, vongole, cozze, queste ultime alimenti proprio delle orate. Si crea così un vero e proprio cortocircuito alimentare con i pesci di allevamento che rischiano di scomparire in pochissimo tempo.
I granchi alieni si sono adattati velocemente per via del clima favorevole e nel Mediterraneo hanno imparato a proliferare, riproducendosi in maniera abbastanza veloce. Proprio per questo Confcooperative Fedragripesca ha chiesto al governo lo stato d’emergenza per tutelare la zona.
Un problema che si è già manifestato in Italia e precisamente nell’alto Adriatico. Al momento l’unico modo per combattere questa specie nuova è pescare tutti i granchi che si trovano nella laguna. Il problema resta lo smaltimento in quanto il mercato è ancora ristretto in Italia. “Se non reagiamo in fretta distruggeranno il nostro ambiente e la nostra economia” denuncia Pierluigi Piro, presidente della Cooperativa Orbetello pesca lagunare che si unisce al grido di aiuto di Bartoli.