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Bioarchitettura

Amianto: cosa succede se non lo fai rimuovere dal tetto

L’Eternit va assolutamente rimosso dal proprio tetto. Scopri cosa succede se non lo fai alla svelta. Da non crederci!

Tetto in Eternit (amianto) – Pixabay – orizzontenergia.it

L’Eternit è un materiale altamente tossico, considerato letale per l’essere umano. Solo nel 2019, ad esempio, sono morte bene 6000 persone in Italia a causa dell’Eternit e il numero non accenna a scendere in futuro date le ultime stime. Il nome “Eternit” deriva dal latino e significa letteralmente “eternità” proprio a dimostrazione della sua durata nel tempo.

In realtà l’Eternit non è un materiale vero e proprio ma è il nome di un marchio registrato da un’azienda belga che produceva un composto di cemento-amianto. Il materiale in questione è quindi l’amianto con l’aggiunta di cemento, ovvero un materiale fibroso cancerogeno che può avere effetti letali sull’essere umano, ma questi effetti possono non verificarsi subito, ma anche dopo una 30ina di anni.

L’uso massivo di questo materiale pericoloso è avvenuto nell’ambito dell’edilizia, specie nel periodo tra il 1965 ed il 1983. Questo fa si che tutti gli edifici costruiti tra gli anni 60 end 80 – ovvero circa il 70% delle abitazioni degli italiani secondo l’ISTAT – siano costruiti con dell’amianto come materiale presente nell’edificio.

In particolare, l’amianto veniva utilizzato nella struttura del tetto e della coibentazione termica, vista la sua elevata resistenza sia agli agenti atmosferici che al calore. Oggi però l’amianto è illegale vista la sua pericolosità legata al cancro. E’essenziale quindi rimuoverlo dai propri tetti e se non lo si rimuove si rischia davvero tanto.

Cosa si rischia se non si elimina l’Eternit dal tetto

Strati di Eternit – Pinterest – orizzontenergia.it

Nel 1992 è stata emessa la Legge n. 257 che vieta in Italia l’uso e la commercializzazione di manufatti che contengono amianto, questo a causa dell’alta pericolosità per la salite che comporta l’esposizione a questo materiale. Nonostante questa legge sia in vigore già dal 1992, solo nel 2013 sono iniziate le prime sanzioni per chi non elimina i residui di Eternit dalla propria abitazione o che non comunica all’Asl la presenza di questo materiale.

Ma che tipo di sanzioni sono previste? Nello specifico, la mancata comunicazione all’Asl della presenza di Eternit o anche semplice amianto, comporta una sanzione che va dai 2000 ai 5000 euro, nel caso in cui sia avvenuto un censimento dell’edificio da parte della Regione. Se poi, dal censimento si evince anche che è effettivamente presente dell’amianto, l’Ufficio Ambiente invierà un ordine di smaltimento.

Dalla ricezione di questo ordine partono quindi i 30 giorni tempo per provvedere all’eliminazione del pericoloso materiale dal proprio tetto. Dopodiché va ad aggiungersi un’altra sanzione i9n caso di omissione di smaltimento o mancato trattamento incapsulante: in tal caso si vai dai 500 ai 3500 euro in aggiunta alla precedente sanzione.

Fibre di Eternit – Pinterest – orizzontenergia.it

In sostanza, eliminare l’amianto dal proprio tetto è essenziale se non si vuole incorrere in spiacevoli ed ingenti multe. Le multe però sono solo un maggiore deterrente. E’ chiaro che eliminare l’amianto dal proprio edificio può solo migliorare la nostra situazione di salute, visto che parliamo di un materiale altamente cancerogeno che miete migliaia di vittime ogni anno.

Tra i tumori scatenati da questo materiale troviamo prima di tutti il mesotelioma, un bruttissimo tumore che non lascia speranza a nessuno – non c’è cura infatti, nel migliore dei casi si può sopravvivere per 14 mesi – o ancora il tumore polmonare, un tumore che lascia un po’ più speranza di sopravvivenza, ma solo per qualche anno in più.

Federica Pichierri

Classe 1994, nata a Bari. Sono una studentessa di Fisica poiché da sempre ho una passione per la scienza e la medicina. L’altra mia passione che non mi ha mai abbandonata è stata quella della scrittura, motivo per cui il mio obiettivo sarebbe quello un giorno di poter scrivere di scienza. Amo viaggiare e scoprire la cultura culinaria dei posti che visito e mi piacerebbe trasformare queste mie passioni in lavoro.