Le piante grasse possono essere protagoniste del giardino, ma attenzione a non sbagliare riguardo la loro l’irrigazione!
Le piante grasse stanno vivendo una vera esplosione demografica in questo momento in cui in molti sono costretti a fare coincidere il poco tempo a disposizione con il fascino di un area verde privata curata. In questo ambito le piante grasse non possono che essere protagoniste visto i loro scarsi bisogni di attenzione e la loro particolare bellezza, soprattutto se utilizzate in composizioni appositamente studiate.
Esiste una varietà quasi illimitata di piante a disposizione differenti per colorazione, grandezza o tipo di fioritura. Quello che accomuna questo tipo di piante, tuttavia, è la loro provenienza da ambienti generalmente aridi, ambienti che hanno quindi reso indispensabile la capacità di immagazzinare acqua per lunghi periodi. Tenendo conto di questo aspetto è facile chiedersi quanto vadano annaffiate le nostre piante grasse, e la risposta è finalmente arrivata.
Irrigazione delle piante grasse, probabilmente stai sbagliando tutto!
Quando ci si avvicina alla cura delle piante grasse, uno degli errori più comuni commessi dai neofiti riguarda proprio la quantità di acqua che viene elargita. Queste piante hanno sviluppato particolari propensioni nei millenni di evoluzione e pensare di cambiare la loro natura, o migliorarne l’aspetto fornendo un surplus di acqua non è decisamente la scelta giusta.
Il fattore che rende maggiormente vigorose queste piante è, al contrario, un’irrigazione moderata ma soprattutto ben distanziata nel tempo, poiché gli ambienti nel quale hanno proliferato sono caratterizzati proprio dalla poca quantità di acqua disponibile.
La frequenza dell’irrigazione di una pianta grassa dipende da una serie di fattori tra cui la specie, la dimensione della pianta, le condizioni ambientali, la stagione dell’anno e il tipo di terreno. Anche senza essere dei veri esperti, tuttavia, esiste un metodo affidabile per determinare se è il momento di annaffiare una pianta grassa, basterà infatti osservare il terreno e quando la terra nel vaso sarà completamente asciutta vorrà dire che è tempo di innaffiare.
Nel periodo primaverile ed estivo quando le piante grasse sono nella loro fase di crescita attiva, potrebbe essere necessario innaffiare una volta alla settimana, sempre tenendo conto del grado di umidità della terra. Durante l’autunno e l’inverno, invece, il ritmo dell’irrigazione dovrebbe rallentare notevolmente, irrigando solo quando il terreno è completamente asciutto e la pianta inizia addirittura a mostrare segni di disidratazione come il restringimento o l’increspatura delle foglie.
Un altro consiglio da seguire è quello di versare l’acqua lentamente consentendo al terreno di assorbirla completamente fino a quando non inizia a fuoriuscire dai fori di drenaggio sul fondo del vaso. A questo punto biaognerebbe lasciar scolare completamente l’acqua in eccesso prima di riporre la pianta sul suo sottovaso, per evitare il ristagno di acqua che potrebbe causare il marciume radicale e altre conseguenze sgradevoli.
È bene tenere a mente che i motivi dietro la cattiva riuscita della cura delle piante grasse sono quasi sempre nascosti dietro il fattore irrigazione. Tenendo a mente questi consigli, tuttavia, potrete migliorare visibilmente l’aspetto delle vostre piante grasse, paradossalmente dando meno attenzioni di quelle che date ora.
Dare acqua alle piante grasse non è questione di quantità quanto di tempismo, come per tutte le piante l’osservazione dei particolari e la pazienza porteranno ai risultati migliori. Poca acqua ma al momento giusto sarà la soluzione perfetta per avere piante grasse in grado di prosperare per molti anni e rendere.il vostro giardino un oasi verde bellissima anche se bisognosa di meno attenzioni.