Avere delle piante in casa è bello, ma scegli bene quali introdurre in ambiente domestico perché alcune sono da evitare assolutamente.
Avere delle piante in casa è assolutamente qualcosa di bello perché si sa come queste riescano con il loro colore e la loro energia a dare un tocco di eleganza ma anche di glamour alla stanza nella quale è stata adagiata. Pensate ad esempio ad un selfie casalingo: è l’era degli autoscatti e cosa c’è di meglio che farlo avendo come sfondo delle piante?
Un plus che non tutti hanno. Se da un lato però avere delle piante è stimolante, dall’altra bisogna comunque capire che è importante conoscerle bene. Fare cioè una cernita tra piante che possono e quelle che non possono entrare in casa. Vediamo alcuni casi emblematici per non farci trovare impreparati.
Piante dentro casa, queste non devono starci assolutamente
Una pianta che non può stare in casa ed è meglio quindi alberghi al di fuori delle mura domestiche è il giglio della pace. Inutile dire che la sua bellezza quasi inarrivabile la rende veramente ambita per decorare casa ma è meglio non farlo. Il fiore infatti contiene delle sostanze tossiche, queste se ingerite possono dare vita ad irritazioni a bocca, gola e stomaco. Da evitare assolutamente se avete bambini o animali domestici che in men che non si dica possono mettere in bocca parti di pianta.
Il Pothos da sempre abbiamo sostenuto essere la pianta d’appartamento ideale perché la sua coltivazione è davvero semplice e non richiede abilità particolari. Tuttavia è ricco di cristalli di ossalato di calcio, una sostanza che anch’essa può manifestare effetti irritanti delle mucose. Per lo stesso motivo di quanto detto sopra, si consiglia di tenerla al riparo dei bambini.
Agrifoglio: si conoscono le sue bacche rosse. Belle da vedere, grazie al suo colore intenso ma occhio al suo ingerimento. Da evitare assolutamente perché è estremamente pericoloso per via dell’ilicina, in essa presente. Si stima che se mangi piu’ di 20 frutti puoi morire. La costola di Adamo è velenosa, soprattutto per gli animali domestici. La presenza dei cristalli di ossalato e l’ingestione dei suoi fusti e foglie può provocare malesseri come prurito al volto, vomito e nei casi peggiori, la paralisi della lingua.