Veleno d’api usato per la cosmetica: che cos’è nello specifico e come avviene il processo di estrazione. La guida completa
Il veleno d’api è considerato oggi un prodotto naturale veramente efficace, in grado di dare molti benefici, soprattutto dal punto di vista della cosmesi e della dermatologia. Nulla di nuovo, in verità, in quanto le sue proprietà sono riconosciute fin dall’antichità. Oggi viene usato soprattutto per dare alla pelle un effetto rimpolpante grazie ad una maggiore produzione di collagene ed elastina.
Tra i diversi trattamenti c’è anche quello dell’acne in quanto il veleno d’ape stimolando la rigenerazione della pelle tende ad eliminare le infiammazioni. Ma che cos’è nello specifico il veleno d’api e come viene estratto? Cerchiamo di fare chiarezza con la nostra guida.
Veleno d’api: che cos’è e come si estrae
Il veleno d’api, detto anche apitossina, è una sostanza che viene prodotta direttamente dalle api che lo usano come arma di difesa o per marcare il proprio territorio. Non è altro che una sostanza liquida con un forte odore aromatico, simile a quello delle banane mature che le api producono all’interno del loro addome per espellerla tramite il pungiglione.
Ma come arriva nei prodotti cosmetici nei quali viene indicato come ingrediente naturale e biocompatibile? Si effettua un processo molto delicato con il quale non si recano dei danni alle api. Si stimola, infatti, la produzione della secrezione ma senza la necessità che gli insetti debbano pungere. Un meccanismo che l’apicoltore esperto sa come condurre nel migliore dei modi.
Diverse sono le modalità che si possono usare: tra le più comuni l’utilizzo di un’apposita lastra di vetro con dei piccoli fori che sistemata sulla zona superiore dell’arnia consente alle api di passare attraverso i fori e di lasciare il veleno sulla superfice della lastra. In alternativa si usa una lastra che emette delle piccole scariche elettriche in grado di stimolare gli insetti in segno di difesa e, avvicinandosi, rilasciano il veleno.
In entrambi i casi si tratta di metodi non invasivi che mettono al primo posto il rispetto della natura. L’estrazione viene stimolata non in modo massiccio ma lento e a distanza di più giorni per processi che richiedono molta pazienza, cura e attenzione evitando qualsiasi pratica che possa andare ad intaccare l’equilibrio di questi piccoli ma essenziali animali e creare problemi all’ambiente.