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Autovelox, in pochi conoscono la differenza tra quelli blu e quelli arancioni: in realtà è fondamentale

Esiste una differenza tra i colori arancioni e blu delle colonnine degli autovelox, che in pochi conoscono, ma che sono essenziali.

Segnalazione autovelox (Canva) – Orizzontenergia.it

L’autovelox è stato inventato per contrastare l’eccesso di velocità, cercando di dare maggiore sicurezza sulle strade, urbane ed extraurbane. Dati i numerosi incidenti, nel corso dei decenni, le colonnine dell’autovelox sono state installate in numero sempre maggiore. Purtroppo, nonostante gli sforzi, incidenti stradali fatali continuano a succedere ogni giorno, tanto che l’Italia ha il primato di incidenti mortali in tutta Europa, con una media di 150 mila incidenti e oltre 2 mila morti all’anno.

La causa principale, ovviamente, è da imputare all’alta velocità, soprattutto nei centri abitati. Esistono delle norme precise che regolano il rilevamento di velocità delle vetture, tuttavia, molti Comuni se ne approfittano installando colonnine autovelox in punti improbabili, nascosti, e senza neanche avvertire i guidatori, solo per fare cassa. Al di là dei metodi furbetti utilizzati da molti Comuni, esistono delle differenze di tipologie di autovelox.

Autovelox: la differenza importante tra tipologie blu e arancioni

Autovelox colonnina arancione (Pinterest) – Orizzontenergia.it

Tra le tipologie di autovelox che possiamo trovare in strada ci sono le telecamere fisse, quelle mobili, le pistole laser o i tutor autostradali. In particolare, tra gli autovelox fissi, ossia le colonnine, possiamo individuare due tipologie, una arancione e l’altra blu. C’è una notevole differenza tra loro, ma andiamo con ordine. A proposito di velocità in strada, abbiamo trattato della normativa che ha sollevato tante proteste riguardo ai 30 km/h in tutta la città di Milano.

Le colonnine, per legge, devono essere posizionate in punti precisi, punti che devono essere segnalati ai guidatori, mediante apposita segnaletica. Gli avvertimenti si devono installare per evitare brusche frenate da parte degli automobilisti, che potrebbero generare brutti incidenti. Le segnalazioni si devono apporre entro i 4 km dalle telecamere.

Colonnina blu autovelox (Pinterest) – Orizzontenergia.it

Inoltre, è importante che le telecamere stesse siano omologate e calibrate. Anche quando le telecamere sono mobili, quindi montate sul posto da una pattuglia, è doveroso segnalare la postazione, per evitare incidenti. Le colonnine fisse, come accennato, sono di due colori. Quelle arancioni sono chiamate Velo Ok, e negli ultimi anni si sono moltiplicate su tutte le strade urbane ed extraurbane.

Si tratta di colonnine cilindriche o squadrate, dotate di piccole fessure, dentro le quali sono installate delle telecamere. In certi casi, però, le telecamere sono assenti, dunque le colonnine, certe volte, servono solo come deterrente. Inoltre, affinché una sanzione scattata da un Velo Ok, è necessaria la presenza di una pattuglia nelle sue vicinanze. Le colonnine blu, invece, hanno una forma rettangolare e ospitano telecamere fisse.

Questi dispositivi utilizzano una tecnologia laser e telecamere digitali a infrarossi per il riconoscimento delle targhe. Sono gestiti da remoto, quindi non è necessaria la pattuglia nelle vicinanze per far scattare la multa. Inoltre, i modelli più moderni sono forniti anche di Sistema Targa, uno strumento per verificare in tempo reale se un veicolo è in regola con l’assicurazione, se è rubato o messo sotto sequestro.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.