Quando si parla di smartphone subacquei, dunque resistenti all’acqua, bisogna capire quanto siano impermeabili, in acqua salata.
Con smartphone impermeabili si intendono tutti quei telefonini resistenti alla polvere e all’acqua. Tuttavia, solo alcuni di questi hanno caratteristiche subacquee, quindi possono essere immersi in acqua senza grossi problemi. La classificazione di impermeabilità si basa sullo standard IP, ossia l’Ingress Protection. Lo stesso, ovviamente, vale per tutti i dispositivi elettronici.
La resistenza IP viene classificata in base a due categorie: polvere e solidi/liquidi. Se, ad esempio, su un dispositivo, si legge il codice IP 68, il numero si riferisce alla resistenza alla polvere (il 6) e alla resistenza all’acqua (l’8). La resistenza alla polvere va da 0 a 6, la resistenza all’acqua va da 0 a 9. Il 4, ad esempio, che è un valore intermedio, resiste agli schizzi, l’immersione è possibile sono a partire dal numero 7.
Se uno smartphone può essere immerso in acqua, a partire dal numero 7, bisogna comunque fare attenzione. Con il numero 7, infatti, si indica un dispositivo che si può immergere in acqua fino a un massimo di un metro e per pochi minuti. Con il numero 8, lo si può immergere in acqua fino a un metro di profondità e senza limiti di tempo. Il numero 9 indica subacqueo, quindi lo si può immergere a qualsiasi profondità, senza vincoli temporali.
Se si hanno dubbi sulla resistenza del proprio telefonino, si può scaricare una App gratuita molto funzionale, chiamata Water Resistance Tester, la quale, attraverso un barometro, si fa la lettura della pressione. Si deve premere il display del telefono per testare la pressione. Soltanto pochi modelli di smartphone sono effettivamente subacquei, perciò non bisogna farsi ingannare dalle pubblicità enfatiche delle varie aziende.
Negli ultimi tempi, infatti, la Apple è stata multata dall’AGCM per pratiche commerciali scorrette, spacciando gli iPhone come subacquei, quando in realtà non lo sono. Oppure, in certi, casi, per immersione si intende in acqua dolce, e per pochi centimetri. È ben diverso dall’acqua di mare, salata, e a certe profondità. A proposito, ecco cosa fare se il telefono cade tra la sabbia.
L’acqua dolce, infatti, ha minore spinta positiva rispetto all’acqua salata. Quest’ultima è più pesante e genera una pressione maggiore. Dunque, bisogna sempre fare attenzione, anche in caso di smartphone subacqueo, perché non è detto che questo sia adatto per l’acqua salata. In caso di contatto con acqua salata, si consiglia di immergere il telefono in una bacinella contenente acqua dolce, per sciacquarlo subito.
Insomma, le diciture IP o Waterproof tendono a confondere, e non sono affidabili. È meglio non portare con sé il telefonino in acqua di mare e resistere alla tentazione di scattare foto sott’acqua. A questo punto, per andare sul sicuro, meglio utilizzare una cover apposita, oppure ricorrere a modelli specializzati, chiamati “rugged”, adatti per le immersioni. Comunque sia, bisogna fare attenzione anche alla sabbia, adottando diverse accortezze per non rovinare l’apparecchio.