Nella percorso verso la massimizzazione dell’efficienza energetica, arrivano novità importanti grazie alla recente Direttiva europea: vediamo nel dettaglio in cosa consistono e quali sono gli obiettivi previsti nei prossimi anni per accelerare la transazione ecologica.
Ricorrere a meno energia aumentando il rendimento generale dei sistemi. Questo è l’obiettivo dell’efficienza energetica di cui sentiamo parlare sempre più spesso: d’altronde i consumi sono alle stelle, come le loro conseguenze sul Pianeta, in ginocchio per via dei cambiamenti climatici, dettati dall’insostenibile agire dell’umanità che fa schizzare l’inquinamento, la Co2 prodotta e la mole di rifiuti.
Per invertire la rotta e salvare le sorti della Terra, si sta puntando tutto sulla carta della sostenibilità, che sembra essere l’unica via per uscire dal pantano che blocca il mondo nel riscaldamento globale.
I governi si stanno muovendo in questa direzione, puntando sull’energia verde e sull’efficienza energetica in merito alla quale c’è una novità importante. Stiamo parlando della nuova Direttiva EED messa in atto dall’Ue che dopo mesi di lavorati è entrata in vigore. Scopriamone tutti i dettagli.
La Direttiva sull’Efficienza Energetica è sul tavolo del Consiglio dell’UE dallo scorso marzo e, dopo un lungo iter, finalmente ha ottenuto il via ufficiale. Il suo obiettivo è rendere attive le misure necessarie per contribuire al processo di transizione ecologica.
La nuova EED è parte del pacchetto della Commissione “Fit for 55” del 2021, il cui scopo era aggiornare la Direttiva del 2018 nell’ambito della quale si prevedeva un risparmio del 31,5% dell’energia usata collettivamente.
Con le nuove modifiche si punta a ridurre i consumi energetici dell’11,7% rispetto alle previsioni fatte nel 2020 in merito alla domanda del 2030. Quindi il limite massimo dei consumi dell’Ue sarà pari a 763 milioni di tep e a 993 milioni tep per quanto riguarda l’energia primaria.
Per raggiungere questi numeri, gli Stati Ue dovranno impegnarsi, creando piani nazionali destinati a conseguire gli obiettivi di efficienza energetica comunitari, stabilendo dei contributi nazionali (scopri qui una novità in Italia a tema efficientamento energetico). Nella Direttiva è stabilita la formula destinata a calcolare questi contributi, tenendo conto delle energie rinnovabili, del Pil e dell’intensità energetica. Rispetto a questa formula è prevista la possibilità di discostarsene del 2,5%.
Nella nuova EED è previsto come ogni anno ci sarà un nuovo obiettivo di risparmio energetico, destinato a crescere tra il 2024 e il 2030. Tutti gli Stati membri dovranno raggiungere un risparmio annuale pari a 1,49% sull’energia complessiva per poi arrivare all’1,9% nel 2030.
Inoltre con la novità è stata introdotta la nuova definizione di povertà energetica, con cui si spingono gli Stati a scendere in campo per il miglioramento energetico e l’efficienza in particolare per le famiglie a basso reddito.
Nella nuova Direttiva si parla anche del ruolo del settore pubblico che deve applicare pratiche nel segno del risparmio energetico, raggiungendo una diminuzione annuale del settore pari all’1,9%. Inoltre è previsto l’obbligo di ristrutturare ogni anno il 3% degli edifici pubblici nel segno dell’efficientamento energetico.