Rifiuti elettronici smaltiti nella più grande discarica della terra. Vediamo quali sono i processi con i quali si trattano i dispositivi non più usati
I rifiuti elettronici sono tra gli scarti più difficile da smaltire oggi. Molto si è cominciato a fare attraverso dei trattamenti particolari che permettono di estrarre soprattutto i metalli preziosi da smartphone, monitor, pc e tanti altri dispositivi che giunti a fine vita vengono gettati via, ma la strada ancora è lunga. Basta guardare i numeri per capire che la situazione sulla terra è ancora critica.
Ogni anno, infatti, vengono prodotti ben 53 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici che messi insieme hanno un peso pari a 7 piramidi di Cheope. Di questa enorme quantità solo il 17% viene riciclato e tutto il resto finisce nelle discariche. Sai che la più grande al mondo si trova in Ghana? Vediamo nel dettaglio dove precisamente e cosa avviene in questo luogo.
Rifiuti elettronici in Ghana: cosa avviene
La più grande discarica abusiva di rifiuti elettronici al mondo si trova in Africa, per la precisione in Ghana, ad Agbogbloshie, uno dei sobborghi di Accra, la capitale del Paese. Secondo quanto racconta l’approfondimento realizzato da Geopop questa zona contiene tra le 13 e le 17 mila tonnellate di rifiuti elettronici, un grande cumulo di apparecchiature che occupa una superfice di ben 31 ettari. Ma che fine fanno poi e come vi arrivano?
I Paesi del primo mondo vendono i rifiuti prodotti a dei Paesi che fanno da intermediari, come Tunisia, Sudafrica e Nigeria, con il terzo mondo in quanto per la convenzione di Basilea questo tipo di “scambio” non è consentito. Un meccanismo che serve per aggirare il blocco. In Ghana i rifiuti arrivano perché lo smaltimento costa meno e non è necessario rispettare le rigide norme ambientali che ci sono in Europa.
Il Ghana importa ogni mese circa 500 container di rifiuti elettronici. Il primo step che viene compiuto per il loro smantellamento è quello della riparazione dei dispositivi che sono in buono stato per poterli rivendere e massimizzare i guadagni. Tutti gli altri vengono accumulati nella maxi-discarica. Prima i rifiuti vengono smantellati a mano per raccogliere i metalli preziosi come rame, alluminio e palladio. Il resto viene bruciato, all’aperto, senza nessuna protezione e sicurezza, per recuperare quei metalli che sono ancora presenti nei rifiuti elettronici.
Le carcasse che restano vengono trattate con dei prodotti chimici per estrarre ulteriori metalli oppure vengono gettati in discarica o nei fiumi. Un processo che rilascia diossine e tante altre sostanze tossiche, deleterie per la già fragile salute del nostro pianeta.