Parliamo oggi del cosiddetto drago di komodo e soprattutto scopriamo cosa è possibile fare per poter sopravvivere a un suo attaccato
Ebbene sì, per chi avesse deciso di dedicarsi a un viaggio all’insegna dell’avventura e soprattutto della scoperta di luoghi lontani ed esotici, lontani da quella che è la nostra quotidianità e zona di comfort, ci sono alcune cose su cui fareste bene a essere informati. Uno degli aspetti più importanti, infatti, che proprio non possiamo sottovalutare quando decidiamo di dedicarci a dei viaggi per così dire “estremi”, riguarda proprio la nostra tutela e proprio per questo anche la nostra sopravvivenza. In particolare, oggi abbiamo deciso di soffermarci su una meta molto particolare, ma che in questi ultimi tempi sta attirando sempre più turisti appassionati e soprattutto una crescente ondata di curiosità da parte di tutto il mondo.
Stiamo parlando del Parco Nazionale di Komodo, che è possibile trovare all’interno dell’omonima isola e che potrebbe anche esporci a rischi ben lontani da quelli con cui invece ci interfacciamo ogni giorno. Certo, saremo sempre e in ogni momento accompagnati da apposite guide e soprattutto dovremo seguire un sentiero già tracciato, ma in questi tipi di viaggi l’imprevisto è sempre dietro l’angolo. Proprio per questo motivo, siamo proprio noi a dover innanzitutto essere a conoscenza di cosa fare e come comportarci in caso di pericolo: nello specifico, ecco come dobbiamo comportarci se ci troviamo a essere vittime di un attacco del cosiddetto Drago di Komodo. Per scoprirlo, non dovete fare altro che continuare a leggere insieme a noi di Orizzontenergia.
Komodo, come sopravvivere all’attacco del drago
La prima cosa di cui bisogna essere sempre a conoscenza, nel caso in cui si decide di immergersi in questo tipo originale e alternativo di avventura, è che non bisogna cercare di essere troppo indipendenti e autonomi. Seguite, infatti, sempre quelle che sono le indicazioni delle guide e degli esperti, e soprattutto non prendete per nessun motivo iniziative al di fuori del gruppo: proprio per questo motivo, nel caso in cui vi capitasse di sentire dei rumori particolare e strani dall’interno della vegetazione, non fatevi prendere dalla curiosità. Rimanere insieme al gruppo, se possibile avvicinatevi alla guida e soprattutto non andate all’inseguimento della scoperta: il rischio, infatti, potrebbe essere proprio quello di trovarvi faccia faccia con il cosiddetto Drago di Komodo.
Quando parliamo del Drago di Komodo, nello specifico, facciamo riferimento a una delle lucertole più grande e soprattutto pericolose che popolano il nostro pianeta e davanti a cui potremo mai trovarci: nella maggior parte dei casi, inoltre, non è escluso di poterle trovare in uno stato di profonda fame e proprio per questo pronte a caricarci e correre verso di noi. Ebbene, se questa è la situazione senza dubbio allarmante e fuori dal comune in cui vi trovate, non dovete per nessun motivo farvi prendere dall’ansia, dal panico o ancora dallo sconforto: piuttosto, ci sono delle specifiche linee guida da seguire per sopravvivere a questo attacco. Ecco, dunque, come dovete comportarvi in questi casi per non aggravare una situazione di per sé molto delicata: continuate a leggere insieme a noi.
Con denti simili a quelli di uno squalo e forti muscoli, il Drago di Komodo ha la facoltà di uccidere un essere umano con una velocità e facilità a dir poco disarmante. Basti sapere che, dall’apertura del parco, sono ben cinque le persone che sono morte. Ma ecco alcuni consigli che potrebbero salvarvi la vita: non andate mai in giro da soli, in quanto quest’animale predilige i luoghi isolati, e cercate di non compiere mai gesti e movimenti inaspettati se vi trovate nelle loro vicinanze. Evitate profumi forti e particolarmente fastidiosi per loro, e cercate di non avere ferite ben visibili e ancora fresche che potrebbero attirarle. In caso di attacco, inoltre, correre a zig zag per riuscire a seminarli perché così potreste arrivate a stancarli con maggiore facilità, in quanto riescono a correre solo seguendo una linea retta. Infine, se possibile, arrampicatevi il più in alto possibile.