Un nuovo sviluppo che interessa i cittadini, arriva il Reddito Energetico, pronti 200 milioni di euro
Si parla ogni giorno di più di sviluppo energetico ma tale questione si intreccia inevitabilmente con altre diverse sfide sociali ed economiche. In tal senso sembrava quindi quasi inevitabile l’introduzione di nuove iniziative per spingere il pianeta verso un futuro maggiormente sostenibile ed alla portata di tutti.
Proprio in questa ottica nasce il Fondo Reddito Energetico, un progetto in grado di dare un contributo sostanziale alle famiglie in difficoltà, un progetto che pare in grado di far collimare le necessità ambientali con l’uguaglianza sociale, ma per accedervi esistono alcuni particolari requisiti, ecco quello che bisogna sapere.
Nasce il Fondo Reddito Energetico, previsti aiuti importanti alle famiglie per il 2024 e 2025
L’utilizzo di energie rinnovabili è sempre più fondamentale verso un futuro che sia realmente in grado di rispettare il pianeta che ci ospita ed anche l’Italia sta muovendo passi importanti in questa direzione. Il Fondo Reddito Energetico è senza dubbio uno di questi passi, varato con un decreto del ministro Gilberto Picchetto che pare pronto ad offrire un sostegno economico importante, con oltre 200 milioni di budget che andranno a promuovere l’uso di energie rinnovabili anche tra le famiglie meno abbienti.
Un dato allarmante ha evidenziato come quasi il 9% delle famiglie italiane versi in uno stato di povertà energetica, una condizione che non permette a tali famiglie di impiantare un kit fotovoltaico sulle proprie abitazioni e quindi di risparmiare sui consumi in bolletta, peggiorando la propria condizione economica oltre che non favorendo il passaggio verso un consumo di energia green.
Possono accedere al finanziamento i nuclei familiari con un Isee inferiore ai 15.000 euro o inferiore a 30.000 euro se con almeno quattro figli a carico. Il costo medio di un impianto fotovoltaico da 6 kW con batteria di accumulo non è di certo basso, considerando che questo varia dai 18 ai 25.000 euro, quel che va anche considerato, tuttavia, è che tale istallazione può portare ad un risparmio del 75% sulla bolletta.
Oltre a fornire un aiuto tangibile a chi è in difficoltà il fondo mira a incoraggiare quindi l’uso di energie pulite. Gli impianti fotovoltaici dovranno avere una potenza nominale compresa tra 2 e 6 kilowatt e dovranno essere realizzati su coperture e superfici di cui il beneficiario sia titolare, mentre a gestire il fondo sarà il GSE, ovvero il Gestore dei servizi energetici.
La distribuzione geografica delle risorse è un aspetto rilevante dell’iniziativa, la politica è atta a sponsorizzare l’utilizzo di energie rinnovabili proprio nel Mezzogiorno, un area in cui il fotovoltaico frutterebbe in maniera particolare ma in cui, paradossalmente, è meno utilizzato. A tal proposito circa l’80% del fondo sarà destinato alle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Un focus sul Mezzogiorno che non solo risponde a esigenze sociali, ma sfrutta anche le potenzialità climatiche di queste regioni particolarmente baciate dal sole.
In un futuro in cui l’efficienza energetica e l’utilizzo di energie pulite si fa sempre più importante, il Fondo Energetico rappresenta un grosso passo avanti per fare in modo che siano proprio i più bisognosi a poter risparmiare, favorendo una politica che non spinge ad agevolare chi ha i mezzi economici migliori, ma chi ha le necessità maggiori.
l’Italia con questo passo ha dimostrato una visione lungimirante mostrandosi da esempio anche per le altre nazioni. Il Fondo Reddito Energetico è un esempio di come sia possibile fare divenire le politiche energetiche strumenti di equità sociale, un percorso che andrebbe perseguito i tanti altri ambiti e che apre la porta ad un futuro di particolare inclusione.