AI e impatto ambientale: cosa sappiamo? Facciamo chiarezza su un argomento ancora troppo poco affrontato
Sta diventando sempre più presente nelle nostre vite e si prepara, forse, a rivoluzionarle del tutto, a volte con esiti molto positivi e strabilianti, altre decisamente meno. Parliamo dell’intelligenza artificiale, argomento ormai dibattuto in varie sedi ed attuale al pari della sostenibilità ambientale, oggi quanto di più urgente ci sia.
Ma i due ambiti si incontrano? E soprattutto qual è l’impatto ambientale dell’intelligenza artificiale? Una domanda che scava nel profondo e che cerca di comprendere quale sia il prezzo da pagare, a livello green, per utilizzare l’AI e progredire sul fronte tecnologico. I numeri che si conoscono sono ancora pochi ma ci danno già una prima intuizione su come stanno le cose.
Gli studi e le ricerche sull’impatto ambientale che l’intelligenza artificiale ha, finora, sono stati pochi. Si tratta di un campo di investigazione che ancora è alle sue origini e che di certo non è facilitato dai dati comunicati dalle aziende, pochi e frammentari. Gli studi realizzati si focalizzano soprattutto su aspetti e dettagli delle applicazioni e non si occupano di fornire una panoramica generale.
Se ne è parlato anche alla Cop27 in Egitto attraverso un rapporto dell’Ocse che ha sottolineato come sia necessario tenere presenti tanti fattori per avere una valutazione piuttosto veritiera. Emissioni, consumi energetici e prelievo di risorse idriche sono aspetti che non si possono trascurare. Dai dati emersi fino ad oggi possiamo dire che per scambiare solo 20 messaggi con l’intelligenza artificiale è necessaria una bottiglia da mezzo litro di acqua che serve per raffreddare i server che sono coinvolti nel funzionamento.
Ma non è tutto: il consumo per testare e “varare” il sistema non può essere poi trascurato. Si parla, infatti, di 3,5 milioni di litri di acqua consumata, il fabbisogno per 25mila cittadini europei. È chiaro già da questo, dunque, che l’impatto ambientale dell’intelligenza artificiale è decisamente incisivo e lo diventerà sempre di più. Dati questi che fanno rabbrividire e che considerano solo l’utilizzo delle risorse idriche senza considerare tutti gli altri fattori negativi per l’ambiente. Andando avanti nelle ricerche potrebbero emergere dati allarmanti.