Le Hawaii e gli incendi: la situazione è sempre più grave. L’arcipelago messo in ginocchio dal fuoco con morti e dispersi. Il motivo di tutto questo
Le Hawaii sono tra i luoghi più rinomati e conosciuti della terra, posto incantato e paradiso terrestre per gli amanti del mare, del puro relax e della natura rigogliosa, eppure oggi stanno vivendo una parentesi molto triste. Sono, infatti, devastate dagli incendi, tra i più mortali negli Usa dal 1918 ad oggi. Oltre un centinaio i decessi con numeri in aumento e circa mille persone disperse.
Immani sono i danni ambientali con oltre 850 ettari di terreno bruciati e tanto verde perso. Quello che viene da chiedersi è come mai un’emergenza del genere, che sta mettendo in ginocchio la popolazione, si sta verificando su un arcipelago rigoglioso come questo? Facciamo il punto della situazione per capire cosa si cela dietro un disastro del genere.
Le Hawaii bruciano ed i “colpevoli” sono i cambiamenti climatici. Lentamente le condizioni naturali sull’arcipelago stanno cambiando. Le piogge, infatti, sono diminuite in modo sensibile: del 31% nella stagione umida e del 6% in quella secca. Non solo piogge ma anche i grandi temporali scarseggiano sull’arcipelago spostandosi al nord.
Di contro, la temperatura dell’aria aumenta facendo assottigliare le nuvole con una conseguente diminuzione delle piogge e la siccità aumenta diventando estrema in alcuni punti come nella Contea di Maui. Questi nuovi scenari dal punto di vista meteorologico portano una modifica anche dall’ambiente. La vegetazione natia si sta diradando e sta lasciando spazio e nuove specie invasive che sono facilmente infiammabili e per questo hanno favorito la diffusione dei roghi alle Hawaii.
Ma non solo. I venti portati dall’uragano Dora hanno accentuato il diffondersi delle fiamme. Sebbene l’uragano sia passato a molte miglia di distanza dalla costa, ha fatto sentite comunque la sua presenza con venti secchi e potenti di quasi 100 km/h che proprio per via dei cambiamenti climatici, come dicono gli esperti, diventano sempre più forti. L’impatto sulle isole è stato ed è ancora drastico.
Le ricerche risultano essere molto difficili nonostante siano impegnati nelle operazioni centinaia di soccorritori aiutanti anche dai cani specializzati nel ritrovamento di resti umani. Al momento meno del 40% delle aeree colpite dai roghi è stato perlustrato.