La Tari, ossia la tassa sui rifiuti, aumenta sempre di più pesando sul portafoglio delle famiglie, ma è possibile, in certi casi, ottenere uno sconto.
La Tari è la tassa sui rifiuti, un tributo destinato a finanziare i costi relativi alla gestione, la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. Tutti i possessori di un’abitazione sono chiamati a pagare, in base alla dimensione dell’abitazione e al numero di persone in casa. Questo tributo si paga in tre rate, che solitamente sono nel mese di aprile, nel mese di luglio e il saldo da versare a dicembre.
Siamo tutti chiamati a pagare la tassa. In caso di non pagamento, dopo due mesi il Comune invia una notifica di sollecito, dopodiché viene emessa la cartella esattoriale con le sanzioni previste. Solitamente, la sanzione è pari al 30% della tassa. Infine, se ancora non si paga, può avvenire il pignoramento in base ai beni di proprietà del contribuente. In certi casi, però, è possibile richiedere una diminuzione.
Come ottenere uno sconto sulla Tari, la tassa sui rifiuti
Certo, la Tari è aumentata notevolmente negli ultimi anni, in alcuni Comuni ha raggiunto le stelle, e magari il servizio non è anche impeccabile, per non dire insufficiente. Qui i Comuni dove si paga di più. Si tratta di una tassa, l’ennesima, che pesa sulle spalle delle famiglie. Tuttavia, è possibile richiedere uno sconto, una riduzione sulla tassa. Quali sono i contribuenti che possono richiederlo?
Legalmente, se il servizio di raccolta e di smaltimento rifiuti è insufficiente, si può fare richiesta per una riduzione della Tari. Tuttavia, non è una battaglia semplice da vincere, altrimenti ci sono altri modi per ottenere una riduzione sul costo. Il primo caso riguarda il personale processo di raccolta rifiuti da parte dello stesso contribuente.
Per beneficiare di tale sconto, bisogna fornire prove della gestione personale dei rifiuti, quindi i rifiuti riciclati e correttamente smaltiti. La Corte di Cassazione prevede che il contribuente possa gestire in autonomia i propri rifiuti, richiedendo il pagamento ridotto della Tari.
Si tratta di un’eccezione, ma che deve essere testimoniata da un esperto tramite una relazione dettagliata e poi inviata al Comune di appartenenza. Altro modo per richiedere una riduzione sulla tassa è per via di una condizione emergenziale. Se la raccolta dei rifiuti non viene effettuata regolarmente, è carente o assente, si può richiedere lo sconto del 20% sulla Tari.
Questa previsione è contenuta nell’articolo 1, comma 656, della Legge 147/2013. Dunque, in caso di violazioni, di carenza effettiva nella gestione della spazzatura, per via di ostacoli organizzativi, si può richiedere la riduzione per danni. Ovviamente, il disagio deve essere continuo e ripetuto nel tempo.
Infine, lo sconto può scattare se in zona non sono presenti cassonetti, oppure non ci sono centri di raccolta nelle vicinanze o non esiste il porta a porta, e quindi il contribuente deve caricare i rifiuti in auto e portarli all’isola ecologica più vicina. In tal caso, si può richiedere la diminuzione del 40% dell’imposta per disagio.