Bucce di semi al posto del letame, un fertilizzante ancora sottovalutato

In ambito agricolo sono tanti i segreti ancora da scoprire, l’ultimo ritrovato può cambiare volto al tuo orto!

Bucce di semi al posto del letame
gusci arachidi (Foto pixabay)-Orizzontenergia.it

Sono tantissime le persone che decidono ogni giorno di intraprendere la via della coltivazione, che sia su un balcone o in un pezzo di giardino appositamente adibito poco importa, il risultato finale sarà sempre lo stesso, ovvero un’immensa soddisfazione nel poter gustare la bontà di un prodotto biologico, appena raccolto e soprattutto autoprodotto.

Per chiunque si sia avventurato in questa pratica tuttavia, c’è una pratica con la quale si sarà scontrato, cioè quella della concimazione. Per qualsiasi tipo di pianta decidiamo di coltivare, infatti, l’apporto di nutrienti è una prassi indispensabile al fine di favorire un raccolto abbondante e, in un mondo sempre più volto al riciclo ed alla sostenibilità, esistono alcuni prodotti di scarto che spesso sottovalutiamo ma che invece possono essere un vero toccasana per il tuo orto.

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Bucce di semi al posto del letame
gusci pistacchi(Foto pixabay)-Orizzontenergia.it

Quando si parla di concimazione spesso e volentieri si pensa subito al letame, questo prodotto di scarto, infatti, è ben noto a tutti per le sue proprietà in grado di restituire al terreno molti dei componenti primari per la crescita delle piante. Non sempre però si ha a disposizione questo prodotto e spesso e volentieri si è quindi costretti ad acquistarlo in negozio rendendo meno valido il principio di risparmio e riutilizzo che avremmo invece voluto sposare autoproducendo i nostri ortaggi.

In questo contesto l’uso delle bucce di semi come concime sta emergendo come una pratica promettente e alternativa all’utilizzo del letame tradizionale. Queste bucce, spesso gettate via e considerate inutili, possono essere facilmente trasformate in un fertilizzante ricco e benefico per le piante.

Gli agricoltori professionisti hanno scoperto che tale fertilizzante è particolarmente efficace soprattutto con i pomodori, ma può senza ombra di dubbio fare bene a qualsiasi altro tipo di pianta. La preparazione del nostro concime ecologico richiede una raccolta adeguata di bucce di semi, ma quello a cui dovremo fare attenzione è che queste siano prive di sale, quindi prodotti come i semi di zucca salati non andranno bene per questo fine, mentre ad esempio potrebbero andar bene i semi soffiati via dalle mangiatoie dei nostri uccellini per esempio.

Il materiale raccolto dovrà quindi essere schiacciato e combinato con gusci d’uovo macinati creando una miscela nutriente che, con l’arrivo della primavera, dovrà essere sparsa sul terreno nel quale andremo a mettere a dimora le nostre piantine. Per ogni metro quadrato di giardino saranno necessari solamente tre cucchiai di questa composizione per ottenere risultati incoraggianti e durante la piantagione dei pomodori, ad esempio, si potrà poi aggiungere altro fertilizzante direttamente nelle buche, utilizzando due cucchiaini per ciascuna pianta.

Bucce di semi al posto del letame
gusci d’uovo (Foto pixabay)-Orizzontenergia.it

Oltre a questo utilizzo di miscela a base solida sarà inoltre possibile produrre una variante liquida semplicemente mescolando cinque cucchiai della nostra miscela a 10 litri di acqua che dovrà essere lasciata a riposo per una settimana. In questo modo otterremo una soluzione ricchissima che andrà versata nel quantitativo di un litro per ogni pianta ad intervalli di 10-14 giorni soprattutto in fase di crescita.

Anche per quel che riguarda il nostro orto la creatività è importantissima e l’utilizzo delle bucce dei semi è una pratica che dovrebbe essere sposata con maggior vigore. I risultati di tale utilizzo saranno facilmente visibili e ti permetteranno non solo di risparmiare soldi per l’acquisto di concime, ma anche di sposare un principio di sostenibilità e riutilizzo che dovrebbe essere sempre più radicato in ognuno di noi per raggiungere i migliori risultati se favorire al tempo stesso tutto l’ecosistema.

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