Esistono piante comuni che potrebbero costarci una multa salatissima, se le hai in giardino potresti rischiare grosso!
Quando si parla di piante vietate è inevitabile che il primo pensiero vada a tutte quelle piante utilizzate per la produzione di stupefacenti come la Canapa o alcune specie di Papavero da Oppio per citarne solo alcune, ma la verità è che la lista delle piante vietate in Italia è ben più lunga e comprende soprattutto varietà che non hanno nulla a che fare con la droga.
La nostra penisola è nota per essere quella con la maggiore biodiversità in tutto il pianeta, da nord a sud la conformazione del terreno, infatti, cambia radicalmente e questo fa sì che le piante e gli animali che ospitiamo sul territorio siano moltissimi e ben diversi tra loro. Questo equilibrio, tuttavia, potrebbe facilmente essere stravolto tramite l’introduzione in natura di alcuni tipi di piante non autoctone che potrebbero quindi creare danni irreparabili all’ecosistema e, proprio per questi motivi, risultano quindi vietate dalla legge.
Piante illegali, occhio a non ospitare in casa, potresti incorrere in sanzioni severissime!
Possedere un giardino al giorno d’oggi è una vera fortuna e sono sempre di più le persone intente a sfruttare i loro spazi verdi per creare la personale oasi di relax. Questa scelta se pur idealmente ineccepibile, può tuttavia portare ad alcuni problemi quando si decide di non prestare particolare attenzione alle specie di piante che si decide ospitare.
Il desiderio comune è spesso quello di decorare il proprio giardino in maniera creativa e nel farlo spesso si è alla ricerca delle piante meno comuni o esotiche da portare a casa per sperimentare la loro coltivazione. Molte specie che è possibile reperire, tuttavia, sono attualmente vietate in Italia e la loro presenza nella vostra area verde potrebbe crearvi guai con la legge.
Queste piante non solo rappresentano un pericolo per la flora autoctona, entrando in concorrenza diretta e rischiando di soffocarla, ma possono anche causare danni tangibili all’agricoltura e soprattutto andare a ledere le attività produttive locali. Un pericolo da non sottovalutare che ha portato le autorità a stabilire una lista di piante vietate e controlli sempre più rigorosi.
In Italia sono state introdotte misure legislative specifiche, in particolare con l’articolo 26 del decreto legislativo n. 230/17 che stabilisce chiaramente che chiunque possieda una pianta esotica invasiva abbia l’obbligo di denunciare il suo possesso, la mancata denuncia potrebbe portare a gravi conseguenze comprese sanzioni amministrative e, nei casi più gravi, persino l’arresto.
Alcune piante fin ora parecchio presenti nei giardini sono entrate a far parte di questa particolare lista e tra queste troviamo l’Ambrosia, la Balsamina ghiandolosa, la Forbicina frondosa e il Rabarbaro gigante ma anche il Giacinto d’acqua o l’ormai celebre topinambur. Al fine di limitare la prospettazione di queste varietà nel territorio dell’Unione europea sono anche stati istituiti nuovo controllo alla frontiera in grado di limitare l’importazione al massimo.
Senza ombra di dubbio il nostro patrimonio nazionale è tra i più importanti a livello mondiale ed il suo mantenimento è un obbligo morale che dovrebbe toccare ognuno di noi. La scelta sostenibile riguarda quindi anche questo aspetto e al di là della bellezza esotica che alcuni prodotti inevitabilmente possono scaturire, l’ideale è ospitare piante autoctone che possono garantire egual soddisfazione e non generare disastri ambientali.