Anche in natura i cedimenti strutturali sono un problema da risolvere, ma api e vespe sono dei veri leader degni di una laurea in architettura!
Non sono solo gli esseri umani ad essersi specializzati nell’arte dell’architettura, anche nel regno animale, infatti, sono molti gli esempi di costruzioni ingegnose quanto sofisticate adoperate dagli stessi per la costruzione di tante, nidi, dighe e quant’altro.
Tra le costruzioni maggiormente degne di nota, anche se spesso poco considerate, troviamo proprie quelle messe in atto da api e vespe, un esempio incredibile di come l’evoluzione abbia sortito il proprio effetto arrivando a sviluppare in queste creature adattamenti ingegnosissimi per affrontare le sfide architettoniche che gli si parano davanti.
L’uso delle celle esagonali massimizza stabilità e utilizzo dei materiali, una scoperta sensazionale!
La struttura a “nido d’ape” appunto, è il genere di struttura utilizzata da api ma anche dalle vespe per la costruzione dei loro nidi, in pochi sanno, tuttavia, che questa scelta non è affatto casuale ma il frutto di milioni di anni di evoluzione che ha portato questi insetti al raggiungimento di una conoscenza empirica riguardo la massimizzazione dei risultati, sia in termini di stabilità che di risparmio di materiali ed energie.
Secondo quanto evidenziato da una ricerca pubblicata su PLoS Biology le api hanno sviluppato un sistema ingegnoso non solo di costruire i nidi, ma anche di risolvere problematiche varie dovute a diverse situazioni. Quando si parla di costruire celle tutte uguali, infatti, potrebbe non porsi alcun problema ma i maschi e le future regine, che hanno dimensioni diverse dalle operaie, hanno bisogno di spazi più ampi e quindi di esagoni che non andrebbero ad incastrarsi perfettamente tra gli altri.
Ma come fare quindi per risolvere il problema? Gli studiosi hanno analizzato ben 22.745 nidi di api e vespe ed hanno scoperto che questi fantastici insetti sono riusciti a risolvere il problema in maniera davvero brillante quanto incredibile, adoperando soluzioni per nulla scontate.
Nei casi in cui la differenza di dimensioni è minima, infatti, gli insetti costruiscono celle esagonali di grandezze intermedie per arrivare a congiungere le celle più grandi, ma attenzione, perché se c’è una notevole diversità questi laboriosi animali abbandonano gli esagoni e costruiscono coppie di celle formate da un pentagono e un ettagono nel punto di unione.
La cosa straordinaria è che un modello matematico della struttura ha confermato che questa soluzione si basa su regole geometriche fondamentali, non si tratta quindi solo di istinto ma, al contrario, le api mostrano una notevole adattabilità e capacità di correggere i propri sbagli. Piuttosto che costruire come robot, questi insetti hanno una specie di “progetto generale” e sono in grado di adattare i loro sforzi per raggiungerlo, dimostrando una forma di abilità di pianificazione talmente spiccata da essere rara nel resto del regno animale.
Lo studio di questo fenomeno offre spunti di riflessione molto importanti, la struttura a nido d’ape, pure sembrano perfetta e “scontata”, in realtà nasconde risvolti complicati che i modelli matematici moderni hanno snocciolato solo pochi decenni fa ma che le api avevano invece già elaborato in maniera indipendente, risolvendo problemi complessi in maniera scientifica e quasi “elegante”.
Ancora una volta anno resta che apprendere dal regno animale, apprezzando come, nel loro diverso modo di esistere, non esistono forme di vita più o meno intelligenti ma, in base ai loro bisogni, ogni essere vivente è in grado di generare il massimo arrivando addirittura a superarci per intelligenza, come nel caso delle api, quando si tratta di risolvere problemi strutturali, rimarcando l’incredibile percorso evolutivo che è forse uno dei tratti più affascinanti dell’intero universo.
