In Toscana si dibatte sul tema sostenibilità. In Maremma sono stati approvati due nuovi impianti eolici nel rispetto dei vincoli paesaggistici. I ministri parlano di iter sostenibile accidentato, vediamo.
Gli iter burocratici per l’approvazione degli impianti eolici in Maremma sono ancora troppo farraginosi, rallentano i lavori e rendono il percorso per la transizione ecologica dell’energia accidentato, queste le parole dei ministri, in particolare la vice Vannia Gava, sul cammino delle rinnovabili. In Maremma sono già stati approvati due impianti sorti tramite l’accordo col Ministero della Cultura e dell’Agricoltura.
Restano in attesa di approvazione circa 1.828 impianti e non si ricevono notizie dal Ministero dell’Ambiente. La Vice-ministra caldeggia uno snellimento delle pratiche burocratiche all’insegna delle semplificazioni sulle normative e dell’accelerazione degli iter per lo sblocco dei lavori. La green-economy ha bisogno di una spinta che parte proprio dalla gestione degli iter normativi sui temi dell’impatto ambientale e la bonifica e tutela del paesaggio.
Pale eoliche in Toscana: meno burocrazia e più fatti
Le procedure lunghe e farraginose non saranno più caldeggiate quindi. Ma sono compatibili tutela del paesaggio e produzione di energia green? Il ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE) è a lavoro sul decreto Aree idonee, specificamente incentrato sulla tutela delle zone in cui gli impianti verranno realizzati, assieme ai ministeri della cultura e dell’agricoltura.
Al centro del decreto è l’obiettivo di raggiungere entro il 2030 una capacità, in gw, di energia energia rinnovabile prodotta pari a 80 gw. Il problema, riscontrabile periodicamente nella storia del territorio toscano, è rappresentato da associazioni e comitati di contestazione che danno filo da torcere a buone iniziative spesso sulla base di fake news, sostiene il viceministro.
Basta con le contestazioni: l’Italia deve progredire come il resto del mondo
Per la Toscana si vocifera siano maturi i tempi per un ritorno al nucleare. Per Vannia Gava proprio lo snellimento della burograzia per lo sblocco dei lavori potrebbe favorire l’ingresso del nucleare fra le energie rinnovabili ad oggi alla ribalta, come l’eolica, l’idroelettrica e l’energia solare. Parla infine di sforzo ideologico per uscire dalla demonizzazione di un tipo di energia che però, è bene, sottolineare, ha già dato prova nel corso della storia dell’umanità di essere stata causa di disastri ambientali di portata enorme.